Città del Vaticano , 28 February, 2019 / 11:18 AM
È l’udienza annuale durante la quale si consegna l’Obolo di San Pietro, ma è anche una ricorrenza speciale: perché il Circolo San Pietro compie 150 anni, e Papa Francesco non può che “lodare il Signore per il bene compiuto in questi 150 anni”, durante i quali “non sono mai venute meno nel vostro Circolo le linee programmatiche originarie”.
Linee programmatiche sintetizzate nei cardini “preghiera, azione e sacrificio”, alla base “della stupenda fioritura di attività nell’ambito della carità e dell’accoglienza agli ultimi”.
Papa Francesco incoraggia a continuare su questa strada, concentrandosi in particolare sulla preghiera, perché “se nel fratello che incontriamo è presente Gesù, allora l’attività di volontariato può diventare una esperienza di Dio e di preghiera”.
Il Papa esorta a “non dimenticare la forza e l’importanza della preghiera per voi e per tutti coloro che sono impegnati nel lavoro caritativo”, un lavoro che va “alimentato con soste oranti e di ascolto della parola di Dio”, perché “il segreto dell’efficacia di ogni vostro progetto è la fedeltà a Cristo e il rapporto con lui nella preghiera”.
È questo rapporto che rende “pronti a soccorrere quanti vivono oggi in condizioni di disagio e di abbandono”, perché anche oggi il servizio per i poveri deve “essere espressione efficace e testimonianza viva dell’amore che la Chiesa, e in particolare la Santa Sede, riservano ai poveri e ai sofferenti”.
Papa Francesco chiede ai membri del Circolo di “porre grande attenzione alle nuove povertà”, e ricorda che “ogni povero è degno della nostra sollecitudine, a prescindere dalla religione, dalla etnia, o da qualsiasi altra condizione”.
Il Papa sottolinea anche che l’istituzione è “ancora oggi idonea ad offrire un valido contributo anche nel campo dell’accoglienza e dell’apostolato della carità”.
Conclude Papa Francesco: “In un tempo di grandi cambiamenti e di persistente precarietà economica, in cui la comunità ecclesiale si sente chiamata ad annunciare nuovamente il messaggio cristiano e la sua forza di umanizzazione, dovete
essere consapevoli che la vostra opera ha ancora un ruolo importante da svolgere”.
Infine, il Papa ringrazia per l’Obolo di San Pietro, che “costituisce un ulteriore segno di apertura alle persone in difficoltà. Al tempo stesso, è una concreta partecipazione alla sollecitudine della Sede Apostolica a rispondere alle crescenti urgenze della Chiesa specialmente nei Paesi più poveri”.
L’Obolo – che ha aperto un sito internet in cui trovare tutte le informazioni su progetti e attività finanziate – è l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi.
La pratica dell’Obolo ha origini antiche, perché sin dall’inizio i cristiani hanno sostenuto le opere degli Apostoli.
Alla fine del secolo VIII, gli anglosassoni, dopo la loro conversione, si sentirono tanto legati al Vescovo di Roma, al punto decisero di inviare in maniera stabile un contributo annuale al Santo Padre. L’iniziativa prese il nome di “Denarius Sancti Petri” (Elemosina a San Pietro), e ben presto si diffuse nei Paesi europei. Papa Pio IX, con l’Enciclica Saepe venerabilis del 5 agosto 1871, istituzionalizzò la pratica.
Il Circolo San Pietro è nato il 28 aprile 1869, nella Roma Pontificia, fondato dal principe Filipppo Lancellotti e dal Cardinale Domenico Jacobini con tre sacerdoti e sette laici, con la benedizione di Pio IX.
L’associazione è attiva sin dalla fondazione in opere di carità e assistenza nel nome del Papa.
Introducendo le sue attività, il Duca Leopoldo di Torlonia, presidente del Circolo San Pietro, ha ricordato i numeri dell’attività dello scorso anno: oltre 42.000 pasti e quasi 700 pacchi viveri distribuiti dalle Cucine economiche; 6500 pernottamenti delle Case famiglia; oltre 7200 pernottamenti degli asili notturni; ioltre 4500 sono i giacconi offerti dal Guardaroba per contrastare l’emergenza freddo. E annuncia un’altra opera per i senzatetto, intitolata a Paolo VI, membro del Circolo San Pietro, e svolta con l’aiuto della Fondazione Bambino Gesù, che si affianca alle cucine di Via della Lungaretta.
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