Città del Vaticano , 28 February, 2019 / 10:00 AM
Riprendono le visite ad limina delle diverse conferenze episcopali. A giungere a Roma in questi giorni per incontrare Papa Francesco sono i Vescovi dell'Asia Centrale, che comprendono Kazakistan, Kyrghizistan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
I cattolici in Kazakistan sono una assoluta minoranza: circa 250.000 su una popolazione complessiva di 15 milioni di persone.
La Chiesa cattolica è strutturata attualmente in una sede metropolitana, due diocesi suffraganee ed una amministrazione apostolica: nello specifico la Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana, le due diocesi della Santissima Trinità in Almaty e quella di Karaganda. A queste si somma l'amministrazione apostolica di Atyrau.
Presidente della Conferenza episcopale kazaka è il vescovo della Santissima Trinità in Almaty, José Luís Mumbiela Sierra.
In Kyrghizistan la presenza dei cattolici è minima: circa 500 fedeli su oltre 5 milioni e mezzo di abitanti. I fedeli sono affidati alle cure pastorali di una comunità di Gesuiti: l'amministratore apostolico è Padre Anthony James Corcoran.
La Chiesa Cattolica nella Repubblica del Tajikistan è invece strutturata in una missione sui iuris. I cattolici sono poco più di 300 persone su un totale di 7 milioni di abitanti.
Anche nel Turkmenistan la Chiesa cattolica è strutturata in una missione sui iuris, affidata ai missionari Oblati di Maria Immacolata. I cattolici sono circa 500, a fronte di una popolazione di 5 milioni di abitanti.
Dal 2005 la Chiesa cattolica in Uzbekistan è passata da missione sui iuris ad amministrazione apostolica. La cura pastorale dei circa 5000 cattolici presenti sul territorio è affidata ai Frati Minori Conventuali.
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