Roma, 31 January, 2019 / 12:00 AM
"Dal momento in cui lasciò Nazareth, Gesù ha iniziato la sua predicazione pubblica, percorrendo le strade della Galilea. Lo scopo della sua missione era quello di comunicare a tutti la vicinanza del Regno di Dio, ossia l’amore del Padre per tutti e particolarmente per i più poveri. Vedendo il divino Maestro all’opera, la gente percepiva che davvero la luce era venuta nel mondo". Lo ha detto l'Arcivescovo Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, nell'omelia della Messa per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
"L’immagine della luce che esiste per illuminare gli altri, e non certo se stessa, descrive bene - ha aggiunto il prelato - la vita e la missione di Gesù. Egli è la luce vera che illumina ogni uomo; Gesù è venuto sulla terra per illuminare il cammino degli uomini verso la salvezza. È venuto perché tutti, ascoltando la sua parola, possano percorrere le strade dell’esistenza fino a giungere al cielo".
Monsignor Peña Parra ricorda poi "l’invito ad avere un cuore largo e misericordioso come quello del Padre che sta nei cieli. E la generosità di Dio è stata larga con noi: ci ha donato il suo stesso Figlio perché lo accogliessimo e lo facessimo conoscere agli altri. È su una simile generosità che saremo giudicati. L’amore e la generosità, secondo il Vangelo, non sopportano restrizioni e confini: il cuore del credente è universale e aperto a tutti".
Pertanto - spiega il Sostituto - "si tratta di rendere una limpida testimonianza cristiana in ogni ambiente nel quale siamo chiamati a vivere e operare. In questo impegno apostolico abbiamo la certezza di essere sorretti dallo Spirito Santo, Colui che guida i discepoli alla pienezza della verità. Ed è quanto mai appropriato tenere presente questa opera dello Spirito nel contesto di una comunità universitaria, dove si snoda quotidianamente il dialogo tra la fede in Cristo e la ricerca scientifica".
"Per assolvere efficacemente la missione di rendere testimonianza a Gesù e al suo Vangelo, ogni persona, ogni credente e ogni comunità, compresa quella universitaria deve entrare - conclude l'Arcivescovo - nel raggio d’azione della Pentecoste e affidarsi costantemente all’azione illuminante dello Spirito di verità. Lo invochiamo affinché nell’anno che inizia questa comunità universitaria possa vivere pienamente la sua vocazione e missione all’interno della Chiesa e al servizio della sua missione nel mondo. La cattolicità della comunità accademica e del lavoro universitario consiste in un impegno appassionato di riflessione sull’intera realtà alla luce del mistero di Cristo, da cui dipende l’elaborazione di una cultura cristiana aperta alla comprensione di tutti. Se Cristo è la verità che illumina, libera e dà senso alla vita, se Egli è la risposta completa agli interrogativi profondi e ineliminabili dell’uomo, la verità che è Cristo, proprio nelle Università Cattoliche deve farsi luce per gli altri, per il mondo. E questo è ben diverso da un’etichetta data ad una istituzione una volta per tutte, né può essere compito soltanto di un vertice accademico o dei responsabili della pastorale universitaria, ma è un dono e un impegno che chiama in causa la disponibilità e la docilità di tutti all’azione dello Spirito".
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