Viterbo, 29 January, 2019 / 10:00 AM
Chi si reca a Viterbo non può mancare di vistare la Chiesa di Santa Maria della Verità. Non ha un aspetto significativo all’esterno, ma contiene un vero gioiello della pittura rinascimentale:la Cappella Mazzatosta.
Gli affreschi sono stati eseguiti 550 anni fa da Lorenzo da Viterbo, e ora finalmente una magnifica monografia raccoglie tutti gli studi si questa opera di Lorenzo di Jacopo di Pietro Paolo da Viterbo.
Il volume è il frutto di studi e di una partecipazione tra autorità civili e religiose e racconta la storia della città e del rinascimento.
Come spiega Francesco Buranelli nella introduzione del volume, riunisce tanti personaggi in una galleria ritrattistica unica.
“I protagonisti si muovono, insieme a un numero infinito di comprimari, nel fecondo ambiente accademico e umanistico della città, animato da figure di primo piano”. Una pagina di storia prima ancora che di arte.
Tra i personaggi da ricordare il cardinale Bessarione, il vero ispiratore del ciclo di affreschi della Cappella Mazzatosta. Grande oppositore dell’avanzata turca in occidente, fu tra i firmatari dell’atto di unione tra la Chiesa latina cattolica e la Chiesa greca ortodossa del 5 febbraio 1442 a seguito di quanto sancito, pochi anni prima, dal concilio di Basilea – Ferrara – Firenze – Roma del 1439, nonché promotore di quella crociata che a causa della inaspettata morte di Pio II nel 1464 non salpò mai dal porto di Ancona.
Basta leggere l’indice per capire che si tratta di un volume da leggere e non solo da sfogliare per le meravigliose riproduzioni degli affreschi della Cappella.
Dalla biografia dell’artista ai linguaggi del rinascimento, alle fonti archivistiche, alla teologia, tutto viene esaminato fino al pavimento e allo studio della vesti e della moda dell’epoca. Oltre ovviamente alla storia della famiglia Mazzatosta.
La Cappella di Lorenzo da Viterbo non ha nulla da invidiare a quella degli Scrovegni o alle opere del Mantegna e ora finalmente entrando a Santa Maria della Verità si potrà aggiungere questo tassello alla storia dell’arte italiana.
Il volume, edito dalla Gregorian & Biblical Press e curato da Barbara Aniello e Elisabetta Gnignera, raccoglie i contributi scientifici di diciotto studiosi qualificati come Simonetta Angeli, Enzo Bentivoglio, Ginevra Bentivoglio, Concetta Bianca, Francesco Buranelli, Alessandro Delpriori, Giancarlo Gentilini, Romualdo Luzi, Alessandro Novelli, Stefano Petrocchi, Alessandro Pontecorvi, Lorenzo Principi, Claudio Strinati, Antonio Temperi, Simonetta Valtieri, Lucilla Vignoli, oltre che delle stesse curatrici.
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