Città del Vaticano , 23 November, 2018 / 10:00 AM
Proseguono le visite ad limina delle diverse conferenze episcopali: in questi giorni sono giunti in Vaticano per incontrare il Papa i Vescovi dell’Iran.
Nonostante la Repubblica Islamica tolleri le minoranze religiose, i cristiani sono spesso oggetto di discriminazione in Iran. La Costituzione vieta la conversione dall’Islam e la pena prevista è la condanna a morte: è così vietata di fatto l’evangelizzazione.
I cristiani, nonostante siano presenti in Iran fin dai primi secoli, sono una minoranza esigua non rappresentando nemmeno lo 0,5% della popolazione locale.
Attualmente la Chiesa Cattolica in Iran è presente con il rito latino, con quello caldeo e con quello armeno.
L’unica arcidiocesi di rito latino è quella di Ispahan, sede anche della eparchia di rito armeno. Tre, invece, sono le arcieparchie di rito caldeo (Awhaz, Teheran e Urmia), a cui va aggiunta una eparchia (Salmas).
Attualmente il presidente della Conferenza episcopale iraniana è Monsignor Ramzi Garmou, Arcivescovo di Teheran dei Caldei.
La Santa Sede ha stabilito relazioni diplomatiche con l’allora Persia nel 1966, mantenute tali anche dopo l’avvento della rivoluzione e la proclamazione della Repubblica Islamica nel 1979. L’attuale Nunzio Apostolico è l’Arcivescovo italiano Leo Boccardi, nominato da Papa Francesco nel luglio 2013.
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