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Yom HaShoah, per non dimenticare l' Olocausto

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Non si può ricordare senza conoscere, e conoscere significa studiare e magari scoprire o riscoprire cose che pensiamo di sapere. E’ un po’ questo il senso di Yom HaShoah, la "Giornata del ricordo dell’Olocausto"  che è stata celebrata a Roma alla Pontificia Università della Santa Croce per iniziativa della Ambasciata di Israele presso la Santa Sede.

Ospiti speciali il professor David Silberklang  storico dell’ International Institute for Holocaust Research e  Editor-in-Chief of Yad Vashem Studies, e Anna Foa storica italiana, collaboratrice dell’ Osservatore Romano.

Nella sua relazione la Foa ha parlato del ruolo della Chiesa nel tragico momento storico della Shoah in Italia. “I dati ci dicono - ha riferito- di molte migliaia di ebrei nascosti in chiese, conventi e parrocchie, in particolare ma non solo a Roma. Nella capitale, inoltre, esistevano un certo numero di zone extraterritoriali di proprietà della Santa Sede e non dello Stato italiano, la più ampia delle quali era il complesso del Laterano.

Del resto, le istituzioni religiose non munite di extraterritorialità erano solite appendere fuori dalle loro porte un cartello che sosteneva che si trattava di zone extraterritoriali: i nazisti accettavano questo stratagemma, ed erano ampiamente a conoscenza del gran numero di rifugiati che vi vivevano, non solo ebrei, ma anche partigiani, renitenti alla leva, oppositori del fascismo”.

Questo nel quotidiano. Politicamente la situazione era ancora più delicata “il Papa non lasciò mai il Vaticano durante l’occupazione, in compenso c’era un gran via vai di alti prelati, a cominciare da monsignor Montini, che usciva sovente a rifornire di vettovaglie i conventi e, di conseguenza, i rifugiati. L’ipotesi di un ingresso nazista in Vaticano e di un arresto del Papa non era poi così improbabile”.

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Nel resto del mondo e soprattutto in Germania la persecuzione era feroce.

Del concetto stesso di Olocausto in senso storico ha parlato il professor Silberklang anche grazie ad un video dello Yad Washem che ricorda i passaggi della storia tedesca.

A fare gli onori di casa l’ambasciatore d’ Israele Oren David e il Rettore della Università Navarro insieme a Bernardo Estrada, Professore Ordinario, Direttore del Dipartimento di Sacra Scrittura.

Per l'occasione è stata anche allestita la mostra Beyond Duty con la storia dell’impegno di molti diplomatici per salvare gli ebrei dall’ Olocausto.