Madrid , sabato, 11. novembre, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Quasi sessanta martiri, quasi tutti appartenenti alla famiglia Vincenziana, tutti trucidati in odio alla fede durante la Guerra Civile Spagnola, verranno beatificati oggi dal Cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
Nell’anno in cui hanno festeggiato i 400 anni dalla fondazione con un Grande Giubileo, i Vincenziani possono così fregiarsi di quasi sessanta nuovi martiri riconosciuti dalla Chiesa cattolica, che si aggiungono agli oltre 6 mila sacerdoti e fedeli cattolici uccisi negli anni della Guerra Civile.
Quella della Guerra Civile Spagnola è una delle parentesi più buie di persecuzione anticristiana del XX secolo. Saliti al potere nel 1931, i partiti e i movimenti repubblicani (composti da anarchici, comunisti e soprattutto socialisti) subito crearono un clima di profondo odio religioso. Tanto che già nel 1934 furono uccisi in soli dieci giorni 12 sacerdoti, 7 seminaristi e 18 religiosi e incendiate 58 chiese nei moti conosciuti come l’insurrezione delle Asturie.
Ma fu dal 1936 che la strage divenne generalizzata, portando all’uccisione di 4184 preti diocesani, 2365 frati, 283 suore, 11 vescovi, e migliaia di laici solo perché, magari, portavano una medaglia religiosa o un santino con sé. Si arrivò a raffinate e antiche forme di tortura, e persino a profanare le ostie consacrate e a fucilare le statue dei santi.
È in questo clima che vengono martirizzati i due gruppi beatificati oggi dal Cardinale Angelo Amato. Vicente Queralt Lloret e 20 compagni furono uccisi tra il 1936 e il 1939, José Maria Fernandez Sanchez e 38 compagni – sacerdoti, fratelli coadiutori, novizi membri della Congregazione della Missione e un gruppo di laici appartenenti all’associazione medaglia miracolosa – ebbero la stessa sorte in ondate diverse nel 1936.