Città del Vaticano , venerdì, 13. gennaio, 2017 12:05 (ACI Stampa).
Una fotografia della realtà giovanile, spesso concentrata soprattutto sulla mancanza di opportunità, e con l’invito ai vescovi ad “uscire, vedere, chiamare”: si presentano così i lineamenta del prossimo sinodo dei vescovi, che ha per tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Un testo breve, dal sapore molto sociologico, che si conclude con un questionario, il quale cerca di scattare una fotografia della situazione dei giovani diocesi per diocesi e che alla fine divide le domande per aree continentali.
Ed è forse questo il dato più interessante, perché dalle domande che vengono poste specificamente si comprende come i diversi continenti sono visti dal centro della Chiesa. Così, all’Africa viene chiesto “Quali visioni e strutture di pastorale giovanile vocazionale rispondono meglio ai bisogni del vostro continente? Come interpretate la “paternità spirituale” in contesti dove si cresce senza la figura paterna? Quale formazione offrite? Come riuscite a comunicare ai giovani che c’è bisogno di loro per costruire il futuro della Chiesa?” All’America – che comprende realtà diversissime, dal ricco Nord America all’America Latina del Papa – si chiede di definire “in che modo le vostre comunità si fanno carico dei giovani che sperimentano situazioni di violenza estrema (guerriglia, bande, carcere, tossicodipendenza, matrimoni forzati) e li accompagnano lungo percorsi di vita? Quale formazione offrite per sostenere l’impegno dei giovani in ambito socio-politico in vista del bene comune? In contesti di forte secolarizzazione, quali azioni pastorali risultano più efficaci per proseguire un cammino di fede dopo il percorso di iniziazione cristiana?”
Con Asia e Oceania si affronta il problema delle “proposte religiose aggregative offerte loro da realtà esterne alla Chiesa” e “come utilizzare nella pastorale i linguaggi giovanili”, ma anche come “coniugare i valori della cultura locale con la risposta cristiana”. Infine, all’Europa – e forse non è un caso che sia ultima della lista – si chiede come “aiutare i giovani a guardare al futuro con fiducia e speranza e partire dalla ricchezza della memoria cristiana dell’Europa” e come ascoltare il senso di scarto dei giovani.
Va da sé che le domande potrebbero essere applicate ad ogni continente. Il fatto che si scelgano alcune determinate domande per degli specifici continenti sono piccoli dettagli, che mostrano un punto di vista sul mondo.
Di certo, il metodo è quello del “vedere, giudicare e agire”, e così è strutturato il documento dei lineamenta. Il messaggio del percorso sinodale – si legge nel documento è che la Chiesa ribadisce il “desiderio di incontrare, accompagnare, prendersi cura di ogni giovane, nessuno escluso”. “Non possiamo né vogliamo abbandonarli alle solitudini e alle esclusioni a cui il mondo li espone. Che la loro vita sia esperienza buona, che non si perdano su strade di violenza o di morte, che la delusione non li imprigioni nell’alienazione: tutto ciò non può non stare a cuore a chi è stato generato alla vita e alla fede e sa di avere ricevuto un dono grande”.