Cagliari , venerdì, 15. settembre, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Una riflessione che “parte dai volti e dalle storie della gente che lavora”, che non manca di denunciare i problemi del sistema per poi affrontare le “questioni problematiche” che devono essere risolte: si presenta così l’instrumentum laboris delle Settimana Sociale della Chiesa Italiana.
La Settimana Sociale (la quarantottesima) si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre, e il tema è “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”. Prefigurate dall’enciclica di Pio X “Il fermo proposito”, le Settimane Sociali si svolgono con cadenza pluriennale a partire dal 1907. Sono settimane che hanno lo scopo di guidare l’azione cattolica nei vari rami della Dottrina Sociale.
Sono molti i temi che vengono affrontati nell’instrumentum laboris: dalla necessità di denunciare, all’analisi generale dei problemi, per finire con le buone pratiche, che hanno il vantaggio di mostrare – si legge nel documento – “che c’è una speranza”.
L’idea è quella non di celebrare solo “un bel convegno”, ma di “iniziare processi”, e per questo l’instrumentum laboris è “un testo aperto”, che non dà risposte, ma fotografa piuttosto la situazione reale, e intende “offrire la base di riferimento comune per un ordinato svolgimento dei lavori assembleari”.
L’instrumentum laboris sottolinea che “persona e lavoro sono due parole che possono e devono stare insieme”, perché il lavoro non deve “diventare qualcosa di disumano”, e deve essere “degno perché la persona è degna”, come immagine e somiglianza di Dio, e non è chiamato a “soddisfare bisogni materiali”, ma “a realizzare la persona”.