Roma , lunedì, 16. novembre, 2015 15:16 (ACI Stampa).
Jens-Martin Kruse, il pastore protestante della Christus Kirche di Roma, è felice dopo che Papa Francesco è andato a fargli visita. “E’ stato un bell’incontro con un grande Papa che si sente a casa anche in una chiesa luterana,” racconta al telefono. Un Papa che ha fatto anche “alcuni passi in avanti,” incoraggiando sul cammino del dialogo ecumenico.
“Abbiamo sentito come un vento caldo che ci spinge all’unità,” racconta ad ACI Stampa il pastore Kruse, riprendendo così quello che ha detto nel suo discorso che ha introdotto la funzione e l’incontro con il Papa. Nel discorso, il Pastore Kruse ha sviluppato un tema molto caro a Benedetto XVI, quello del comune sguardo su Cristo di Cattolici e Luterani: da questo sguardo doveva scaturire l’unità, una unità fatta di teologia, preghiera e sociale. Papa Francesco sembra aver ribaltato le priorità, partendo proprio dai poveri, dalla realtà concreta.
“Secondo me – racconta il pastore Kruse – si tratta di due lati della stessa medaglia. Non ci può essere l’uno senza l’altro. Penso che Papa Francesco, con il suo discorso, abbia dato una nuova spinta per camminare insieme. Lo ha fatto sviluppando il pensiero che dobbiamo essere servitori gli uni degli altri, a partire proprio dal testo del Vangelo che abbiamo letto, quello di Matteo 25.”
Un testo molto caro a Papa Francesco, che lo cita spesso. “Non è stato scelto per l’occasione. Si tratta della lettura della penultima domenica prima dell’Avvento per il calendario luterano. Certo, quando ho saputo la data della visita del Papa ho pensato che lo Spirito Santo aveva fatto un bel lavoro.
Ma il pastore Kruse ha anche accolto Benedetto XVI, che visitò la Chiesa luterana di via Sicilia a marzo 2010. “Si tratta – racconta – di diversi tipi di Papi. Abbiamo un grande teologo e un grande pastore. Con tutti e due abbiamo avuto un buon rapporto.”