Città del Vaticano , giovedì, 9. febbraio, 2017 11:25 (ACI Stampa).
È con un ricordo della visita nel campo di sterminio di Auschwitz e Birkenau, e con il saluto ebraico di pace, che Papa Francesco riceve i membri dell’Anti Defamation League, il gruppo di pressione fondato negli Stati Uniti nel 1913 da B’nai Brith, con lo scopo statutari di “fermare, per mezzo di appelli alla ragione ed alla coscienza e, se necessario, rivolgendosi alla legge, la diffamazione ei confronti degli Ebrei”. Davanti a loro, Papa Francesco reitera che l’antisemitismo è “contrario ai principi cristiani”. E mette in luce che il rispetto della vita “dal concepimento fino alla fine” è la via migliore “per prevenire ogni forma violenta”.
Papa Francesco ricorda che già l’Anti Defamation League era stata ricevuta da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ricorda che l’organizzazione intrattiene “rapporit con la Santa Sede dal tempo del Concilio Vaticano II”, si dice grato che “i contatti siano andati intensificandosi”, sottolinea che “Il nostro incontrarci è un’ulteriore testimonianza, oltre che dell’impegno comune, della forza benefica della riconciliazione”. “
Afferma Papa Francesco: “Se la cultura dell’incontro e della riconciliazione genera vita e produce speranza, la non cultura dell’odio semina morte e miete disperazione”.
Ricordando la sua visita ad Auschwitz-Birkenau ad agosto, il Papa dice che “non ci sono parole e pensieri adeguati di fronte a simili orrori della crudeltà e del peccato; c’è la preghiera, perché Dio abbia pietà e perché tali tragedie non si ripetano”.
Il Papa ribadisce l'impegno dei cattolici a respingere l'antisemitismo che fu già affermato da San Giovanni Paolo II, e chiede rinnovata collaborazione perché orrori come la Shoah non si ripetano, e perché si vada verso “un futuro di autentico rispetto per la vita e per la dignità di ogni popolo e di ogni essere umano”. E rimarca che l’atteggiamento antisemitico è “tutt’oggi ancora diffuso”. Ma il Papa lo deplora “ancora una volta” “come contrario in tutto ai principi cristiani e ad ogni visione che sia degna dell’uomo”.