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Papa Francesco è pronto a recarsi in Sud Sudan

L'arcivescovo di Juba |  | MM L'arcivescovo di Juba | | MM

Il Papa ha detto che è pronta ad andare in Sud Sudan per riportare la pace nel paese.

A riferirlo è Paulino Luduku Loro, Arcivescovo di Juba nel Sud Sudan che questa mattina ha incontrato il Papa insieme a Daniel Deng Bul Yak, Arcivescovo della Provincia della Chiesa Episcopale del Sud Sudan e Sudan e Peter Gai Lual Marrow, Moderatore della Chiesa Presbiteriana del Sud Sudan.

I tre religiosi hanno poi incontrato i giornalisti nella Sala Stampa della Santa Sede e l’arcivescovo si Juba ha spiegato come nella quotidianità tra cristiani e islamici ci sia un rapporto molto normale, e in Sud Sudan sono presenti soprattutto cristiani.

La presenza del Papa sarebbe  quindi fondamentale. Ne comunicato ufficiale si legge che  "si è preso atto della buona e proficua collaborazione fra le Chiese cristiane, che vogliono offrire prioritariamente il proprio contributo per promuovere il bene comune, per tutelare la dignità della persona, per proteggere gli indifesi e per realizzare iniziative di dialogo e di riconciliazione. Alla luce dell’Anno della Misericordia in corso nella Chiesa cattolica, è stato sottolineato che l’esperienza fondamentale del perdono e dell’accoglienza dell’altro è la via maestra per la costruzione della pace e dello sviluppo umano e sociale.

Al riguardo, si è constatato che le varie Chiese cristiane sono impegnate, in spirito di comunione e di unità, nel servizio alla popolazione, promuovendo la diffusione di una cultura dell’incontro e della condivisione. Infine, da tutti è stata ribadita la disponibilità a camminare insieme e a lavorare con rinnovata speranza e con reciproca fiducia, nella convinzione che, attingendo ai valori positivi inerenti alle proprie tradizioni religiose, si possano mostrare le vie per rispondere in maniera effettiva alle aspirazioni profonde di quella popolazione, che anela pressantemente a una vita sicura e a un futuro migliore".

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“ La visita del Papa sarebbe la visita di un leader religioso nel paese, e verrebbe un impatto grandioso e sarebbe molto benvenuta per noi e per la società civile, e sarebbe un grande aiuto per noi. Per questo siamo venuti dal Papa” dice ia giornalisti l'arcivescovo di Juba. Parla anche della questione dei rifugiati la visita del Papa darebbe a loro la possibilità di tornare a casa. Questa dunque la speranza dei cattolici e dei cristiani in Sud Sudan.

Il Paese che ha avuto da poco la indipendenza dal Sudan, continua a vivere una vera guerra con scontri tra forze governative e  gruppi armati che provocano migliaia si profughi. I presuli del paese chiedono l’attenzione dei media e delle istanze internazionali, mentre si  moltiplicano le organizzazioni caritative che si impegnano nel sostegno alle popolazioni.

Il processo di pace è fermo, il governo del Sud Sudan è in bancarotta.

Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite Ocha, gli ultimi scontri hanno provocato oltre 36.000 sfollati e si stima che quasi la metà di loro non abbia un luogo in cui dormire e non possa accedere a acqua cibo e a servizi igienici e sanitari di base.  Michel Roy di Caritas internationalisi ricordava a maggio scorso che “Si tratta di una guerra dimenticata”. Dal 2013, il Sud Sudan è stato coinvolto in una sanguinosa guerra civile tra i sostenitori del presidente Salva Kiir, ed il suo avversario ed ex vicepresidente, Rijek Machar. Inoltre dal Nord Sudan sono stati espulsi i cristiani stranieri, compiuti raid in librerie cristiane, effettuate incursioni nei luoghi di culto con arresti e minacce di morte ai leader cristiani sud sudanesi se non avessero cooperato nella ricerca di altri cristiani e demolite le chiese adducendo il pretesto che appartenevano a cittadini del Sud fuggiti dopo la separazione die due stati.