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Papa Francesco, altri due viaggi internazionali nel 2016?

Papa Francesco in volo | Papa Francesco durante un volo papale | Alan Holdren / CNA Papa Francesco in volo | Papa Francesco durante un volo papale | Alan Holdren / CNA

Papa Francesco, altri due viaggi internazionali nel 2016, oltre a quelli – già fissati – in Messico e Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù? È solo una ipotesi, che viene da una lettura attenta del calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre pubblicato dalla Prefettura della Casa Pontificia.

Il calendario segnala che ci sono tre celebrazioni del Papa che figurano come annullate: l’Angelus del 22 maggio 2016, l’udienza generale del 22 giugno e l’Angelus di domenica 26 giugno. Sono tre “buchi” nel calendario del Papa che autorizzano a pensare all’eventualità di due possibili viaggi apostolici, uno di uno, massimo due giorni e un altro che si svolga nell’arco di circa quattro giorni.

Si potrebbe notare che Papa Francesco ha annullato la visita a Milano, già prevista e annunciata per il 7 maggio 2016, a causa dei “troppi impegni per il Giubileo”. Il comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che cancella la visita pastorale di Milano informa però semplicemente che “il Cardinal Angelo Scola ha informato di aver ricevuto comunicazione dalla Segreteria di Stato secondo cui, a causa dell’intensificarsi degli impegni per il Giubileo, è intenzione del Santo Padre di rinviare le visite pastorali in Italia”. Nulla veniva detto, però, di eventuali viaggi internazionali.

Al momento, sono solo due i viaggi internazionali di Papa Francesco previsti per il 2016: il viaggio apostolico in Messico, dal 12 al 18 febbraio; e il viaggio apostolico in Polonia, per la Giornata Mondiale della Gioventù, di cui ancora non è stato definito il programma (la Gmg si terrà a Cracovia dal 26 al 31 luglio).

Quali potrebbero essere le eventuali mete di un viaggio apostolico di Papa Francesco? Fino ad ora, Papa Francesco ha cercato di fare un breve viaggio in Europa, magari di un solo giorno, sul modello del viaggio a Sarajevo dello scorso anno, o del viaggio a Tirana di due anni fa. C’è chi ipotizza un altro viaggio di una giornata in un Paese balcanico dove si vive la difficile situazione dell’accoglienza dei profughi. Ma è anche vero che con Papa Francesco ci possono essere sorprese. In ogni caso, il criterio – che Papa Francesco ha delineato durante la conferenza stampa di ritorno dal viaggio in Africa – è cercare di toccare quei posti dove i Papi sono stati raramente, o dove serva promuovere un esempio di dialogo.

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Per il periodo di “buco” più lungo (che copre un arco di quattro giorni, dall'udienza di mercoledì 22 giugno all'Angelus di domenica 26 giugno) si fa, da tempo, l'ipotesi dell’Armenia. Papa Francesco ha mostrato di avere a cuore la questione armena, ha tenuto un saluto alla Santa Messa per i fedeli di rito armeno che si è tenuta lo scorso 12 aprile 2015 in Vaticano, ha proclamato dottore della Chiesa San Gregorio di Narek. È noto il desiderio di Papa Francesco di recarsi in Armenia, lì dove Giovanni Paolo II fece uno dei suoi ultimi viaggi nel 2001, in occasione del 1700esimo anniversario dell’adozione del cristianesimo come religione di Stato.

Che l’attenzione per l’Armenia sia una costante è testimoniato dai viaggi svolti lo scorso anno nella nazione dal Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e dal Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali.

Andando in Armenia lo scorso settembre, il Cardinal Sandri ha aperto alla possibilità di una visita di Papa Francesco in Armenia nel corso di quest’anno in una intervista concessa ad una agenzia di stampa armena. L’invito del presidente Serzh Sargysan c’è già, e il Cardinal Sandri nell’intervista ha riferito che il Papa “ha accolto l’invito” e ha assicurato che “ha nel cuore il desiderio di un viaggio in Armenia”.

Niente comunque è ancora ufficiale. Al momento, si possono solo notare i due buchi nel fitto calendario di celebrazioni del Santo Padre. Attendendo, magari, qualche sorpresa del Papa.