New York City, New York , sabato, 7. maggio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
È un impegno per lo sviluppo a larga scala, quello declinato dal Cardinal Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia e della Pace, in un incontro sul raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che si è tenuto a New York il 21 aprile 2016.
L’agenda 2030 è stata salutata da Papa Francesco come “un importante segno di speranza” nel suo discorso alle Nazioni Unite del 25 settembre 2015.
Per la Santa Sede – ricorda il Cardinal Turkson – ricorda comunque che “la realizzazione dell’Agenda 2030 ha bisogno di qualcosa di più della finanza pubblica”, e che questa deve essere combinata con finanziamenti privati basati sui valori, portando così “impegni comuni in attività finanziarie etiche per eliminare l’ineguaglianza sociale e per sviluppare una nuova ambiziosa agenda”.
La nuova ambiziosa agenda è quella sulla “cura per la nostra casa comune” di cui parla Papa Francesco nella Laudato Si. “Con la cura – ricorda il Cardinal Turkson – la linea tra il sé e l’altro si fa più sottile, evanescente, quasi scompare. Quando mettiamo da parte qualcosa di prezioso nel mondo distruggiamo anche parte di noi stessi, perché ogni cosa è completamente connessa”.
Per questo, siamo chiamati a “curare” per meglio sviluppare l’Agenda di Sviluppo, promuovendo una finanza etica e sostenibile, dice il Cardinal Turkson. Il quale ricorda poi le parole di Paolo VI nella Populorum Progressio: lo sviluppo è il nuovo nome della pace.