Città del Vaticano , venerdì, 18. dicembre, 2015 9:45 (ACI Stampa).
“Ho pensato che magari poteva essere bello anche per altri, e non solo per gli abitanti di Pentling, per così dire andare a Messa la domenica insieme a me e ascoltare il Signore”. È quanto scrive il Papa emerito Benedetto XVI nella prefazione al libro Le omelie di Pentling, finora inedite e pubblicate adesso in italiano dalla Libreria Editrice Vaticana, in distribuzione dal 18 dicembre.
Un piccolo regalo di Natale che il Papa emerito offre non solo ai suoi concittadini di Pentling, ma a tutti noi “nella speranza che possa essere di aiuto anche a molti altri per comprendere e vivere la parola del Vangelo”, annota ancora Benedetto XVI nella prefazione. Un modo semplice per inserirsi nel cammino dell’Anno Santo appena iniziato e lasciarsi interpellare da domande che, veramente, superano lo scorrere del tempo.
“Parliamo di noi: noi cristiani di oggi non siamo forse tutti, almeno qui in Europa centrale, come quei contemporanei di Gesù? – si domandava il cardinale Ratzinger in un’omelia pronunciata nell’agosto 1986 –. Non c’è forse in noi una sicurezza di sé che è insieme indifferenza e scontentezza? Non c’è forse una scontentezza, un malanimo nella fede, una acrimonia nella Chiesa che più nulla hanno a che fare con la vicinanza di Gesù? E non è che ci sentiamo troppo sicuri?”.
“Emerge in questi testi in modo cristallino – scrive in una nota introduttiva il direttore della LEV, don Giuseppe Costa – quello che è uno dei tratti fondamentali dei testi di Ratzinger, una delle chiavi del suo successo come autore (…): la capacità di dischiudere immediatamente ai ‘piccoli’ il significato delle Scritture, la sua capacità di tradurre nei termini del nostro mondo di oggi il loro messaggio”.