Roma , mercoledì, 14. marzo, 2018 12:00 (ACI Stampa).
"Quando incontreremo il Santo Padre lo inviteremo in Pakistan". Così dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi in questi giorni a Roma per la visita ad limina dei vescovi pachistani. I presuli domani celebreranno la messa a Santa Marta con il Papa e poi si incontreranno con lui per descrivere l’attuale situazione nel Paese.
L'arcivescovo Coutts racconta come l’invito sia condiviso anche dal governo pachistano.
Già nel 2015 l’allora primo ministro Nawaz Sharif inviò due ministri federali a Roma per consegnare personalmente la lettera d’invito al Pontefice. "Papa Francesco - sottolinea in una intervista con Aiuto alla Chiesa che Soffre - è molto stimato da tutti i pachistani, musulmani inclusi. Lo considerano un uomo di pace e hanno apprezzato diversi suoi passi verso la comunità islamica, non ultimo i buoni rapporti con al-Azhar".
Certo per un eventuale visita apostolica si dovranno attendere le elezioni generali previste il prossimo 15 luglio e l’insediamento del nuovo governo, "ma io sono fiducioso", dichiara l'arcivescovo Coutts.
In vista delle prossime consultazioni, il clima nel Paese asiatico è caratterizzato da una forte incertezza. "I principali partiti - spiega l'arcivescovo di Karachi - sono in lotta fra loro, così come le formazioni islamiche, e non è ancora emerso un candidato maturo e saggio. Ci saranno certamente delle tensioni e ciò non preoccupa soltanto noi cristiani, ma l’intera popolazione".