Molfetta , venerdì, 13. aprile, 2018 14:00 (ACI Stampa).
Venerdì 20 aprile Papa Francesco sarà in visita pastorale ad Alessano e Molfetta in occasione del 25^ anniversario della morte di mons. Tonino Bello, morto in questo giorno del 1993 a causa del cancro.
Nel 1982 è vescovo di Molfetta-Giovinazzo-Terlizzi e tre anni dopo la Conferenza episcopale italiana lo sceglie come successore di mons. Luigi Bettazzi alla presidenza di Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace, con il quale pochi mesi di morire, nel mese di dicembre 1992, si reca a Sarajevo, città martoriata dalla guerra, sfidando i ‘cecchini’. E proprio Pax Christi ha definito mons. Bello “il vescovo più straordinario e popolare che la Chiesa abbia avuto dopo il Concilio.
E’ stato un grande ‘esploratore di felicità’, un ‘acceleratore’ nella Chiesa postconciliare, capace di gesti forti e parole inequivocabili, che hanno sfidato le convezioni e scosso le coscienze, tanto da rimanere scolpite nel tempo”. Amava immensamente la Chiesa, tanto da definirla ‘con il grembiule’: “Però l’immagine più bella, direi più consona al linguaggio biblico, è la Chiesa con il grembiule. Nel Vangelo di Giovanni si dice: ‘Gesù allora si alzò da tavola, depose le vesti, si cinse un grembiule e si mise a lavare i piedi’. Si cinse un grembiule: tra i paramenti ecclesiastici che dovrebbero trovarsi in sacrestia, l’unico che avrebbe diritto di starci è il grembiule; invece non c’è… Capite che la nonviolenza comincia di lì: l’etica del volto. Sono convinto che noi ci apriremo alla dimensione divina proprio a partire dal volto umano”.
Per approfondire il significato di questo viaggio papale in terra pugliese abbiamo intervistato il presidente della ‘Pro Civitate Christiana’ di Assisi, don Tonio Dell’Olio, che dal 1985 al 1993 è stato un fedele collaboratore di mons. Tonino Bello: quale sentimento prova per questo viaggio papale?
“Non ho esagerato quando ho detto che il giorno dell’annuncio della visita di papa Francesco nei luoghi di don Tonino (Alessano e Molfetta) è stato il giorno più bello della mia vita. Vedi, don Tonino Bello non ci ha soltanto disvelato un volto nuovo della chiesa ma ci ha mostrato che era possibile vivere quelle esigenze e quella radicalità che il Signore ha raccomandato nel vangelo. E allora la visita di papa Francesco non è un semplice riconoscimento della piena ortodossia della visione ecclesiologica di quel vescovo del sud, di questo non c'era certamente bisogno!, è molto di più: è l'accoglimento di quel modello da parte della chiesa universale. Le intuizioni, le visioni, le scelte, la prassi di don Tonino Bello sono condivise e praticate dal pontefice e proposte a tutta la comunità ecclesiale. Non è straordinario?”