Parlando con Il Regno, il Cardinale Parolin ha ricordato i lunghi rapporti con la Russia, e la visita dello zar Nicola I a Papa Gregorio XVI nel 1845, che portò poi ad un Accomodamento con Papa Pio IX.
Interessante notare l’incontro arriverà alla vigilia dell’ottavo anniversario dello stabilimento dei pieni rapporti diplomatici tra la Santa Sede e la Russia, che furono annunciati dopo l’incontro tra l’allora presidente Dimitri Medvedev e Benedetto XVI il 3 dicembre 2009.
La storia delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Russia è comunque di più lunga data. Il punto di svolta è stato l’incontro tra l’allora presidente sovietico Mikhail Gorbaciov e Papa Giovanni Paolo II il 1 dicembre 1989, tre settimane dopo la caduta del Muro di Berlino, che portò all’accordo per un primo stabilimento di relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Unione Sovietica.
Ma era dal XIV secolo che la Rus’ moscovita e la Santa Sede avevano stabilito relazioni. Nel 1472, Papa Paolo II benedisse il matrimonio tra il gran principe di Mosca Ivan III e la principessa bizantina Sofia, e gli ambasciatori dei Papi Pio V e Gregorio XIII visitarono regolarmente Mosca, mentre la Santa Sede fu anche mediatrice nella guerra di Livonia del 1558-1583, che coinvolse Russia, Polonia e Svezia: fu grazie al gesuita Antonio Possevino che si poté raggiungere la pace.
Da lì, una relazione diplomatica forte e altalenante, fino alla prima instaurazione di relazioni diplomatiche piene tra Russia e Santa Sede nel 1816, sebbene le rappresentanze russe in Vaticano non ebbero una controparte vaticana a San Pietroburgo. Gli inviati dei Papi presero comunque sempre parte alle incoronazioni degli imperatori di Russia.
Dopo la visita dello zar Nicola I, le conseguenze della Rivoluzione Polacca portarono ad una rescissione del concordato nel 1866, e le relazioni diplomatiche furono riaperte solo nel 1894. La rivoluzione sovietica del 1917 cambiò ogni cosa, e le relazioni diplomatiche furono di fatto interrotte, sostituite da contatti non ufficiali.
Solo dalla metà degli Anni Sessanta, ripresero regolari contatti tra l’Unione Sovietica e la Santa Sede, e nel 1967 si decise di portare i contatti a “un livello di lavoro stabile”, tanto che il ministro degli esteri sovietico Andrej Gromyko si incontrò più volte con Paolo VI e Giovanni Paolo II. Nel febbraio 1971, per l'ingresso formale del Vaticano nell'Accordo di non propagazione delle armi nucleari, giunse a Mosca l'arcivescovo Agostino Casaroli, segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa, l'architetto della Ostpolitik, la politica diplomatica della Santa Sede con i Paesi oltre la Cortina di Ferro.
Si arriva così agli Anni Ottanta, al periodo della Perestrojka, con la visita di Gorbaciov in Vaticano e con la decisione di stabilire rappresentanze ufficiali nel 1990. Il primo rappresentante ufficiale della Santa Sede in Urss, e poi nella Federazione russa, fu l'arcivescovo Francesco Colasuonno (1990-1994).
Dopo Gorbaciov, anche il presidente Boris Eltsin incontrò Giovanni Paolo II in Vaticano, nel 1991 e nel 1997, mentre il presidente Putin visita il Vaticano la prima volta il 5 giugno del 2000, e poi il 5 novembre del 2003. In tutti questi anni, le relazioni sono altalenanti, per via delle discussioni delle leggi sulla libertà religiosa, ma anche per via dei rapporti con il Patriarcato di Mosca. Putin torna in vaticano il 13 marzo 2007, per incontrare Benedetto XVI. Il comunicato della Sala Stampa vaticana sottolinea che sia Federazione Russa che Santa Sede vogliono sviluppare ulteriormente le relazioni bilaterali. Nel 2009, le relazioni bilaterali vengono quindi ulteriormente elevate.
Oggi che il dialogo con la Chiesa ortodossa russa è arrivato ai massimi storici, il viaggio del Cardinale Parolin a Mosca rappresenta un ulteriore passo nella via del dialogo. Al di là degli interessi nei rapporti geopolitici – ed è da notare che il rappresentante della Santa Sede a Mosca dal 2002 al 2009, l’arcivescovo Antonio Mennini, è da poco tornato in Segreteria di Stato vaticana – c’è anche da sviluppare ulteriormente il dialogo con il Patriarcato di Mosca. “Il mio incontro con Papa Francesco non è stato un caso isolato”, ha detto il Patriarca Kirill salutando le reliquie di San Nicola. E chissà che non si pongano le basi per un eventuale viaggio del Papa a Mosca, anche se questo tema non sarebbe ufficialmente in agenda.
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