Reggio Calabria , lunedì, 27. marzo, 2017 10:00 (ACI Stampa).
“I giovani sono stanchi di sentirsi ripetere le stesse promesse. E intanto continuano a fuggire dalla Calabria”: così Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, nel suo messaggio quaresimale invita all’ascolto, rivolgendosi a chi guida la Regione Calabria, la Città metropolitana di Reggio Calabria e i Comuni, affinché facciano lo ‘sforzo di prospettare soluzioni credibili al problema del lavoro’.
Poi, l’arcivescovo invita tutti “all’ascolto di noi stessi, per capire dove ci conduce il cuore e intercettare così il desiderio di verità che portiamo dentro. Solo se riusciamo ad impostare rettamente quest’ascolto, sarà facile incontrare Dio e i fratelli”. Invita le famiglie all’educazione all’ascolto della Parola di Dio “attraverso la lettura più attenta della Bibbia, che deve avere un posto privilegiato nella nostra casa, perché strumento fondamentale per trasmettere la fede. Vi propongo di leggere assieme, in famiglia, il vangelo domenicale… Mi rivolgo soprattutto a voi mamme: fermatevi più spesso ad osservare i vostri figli; voi avete un sesto senso che sa cogliere, meglio di chiunque, la loro angoscia interiore”.
Inoltre l’arcivescovo reggino ha chiesto agli educatori e ai genitori più attenzione per i ragazzi: “State accanto ai giovani, parlate con loro, dei loro problemi. Fate capire che siete disposti a portare insieme il peso delle loro fatiche e paure. La solitudine è la vera malattia dei nostri ragazzi…
Vi invito a stare accanto ai ragazzi e ai giovani, a parlare con loro, a interessarvi di loro e dei loro problemi. Fate capire che siete disposti alla con-passione, cioè a portare con loro il peso delle loro fatiche e delle loro paure. E qualche volta stendete anche la mano per un abbraccio affettuoso: la solitudine è la vera malattia dei nostri ragazzi e dei nostri giovani, che essi non riusciranno mai vincere se si affideranno alle pseudo-risposte che possono dare le droghe, il sesso per divertimento o il chiasso assordante della musica ad alto volume”.
Infatti se non c’è attenzione per i giovani, essi sono tentati dalla fuga: “A tutti mi permetto di ricordare che la disperazione è, spesso, il trampolino di lancio per rimanere vittima della delinquenza, della criminalità organizzata e delle trame, degenerate e spesso barbare, di chi vuole solo disumanizzare la vita!”