Padova , lunedì, 12. giugno, 2017 18:00 (ACI Stampa).
Martedì 13 giugno Padova festeggia sant’Antonio, che a 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant’Agostino. Nel 1219 è ordinato sacerdote, mutando il nome in Antonio. Su mandato dello stesso san Francesco, predica in Romagna e poi nell’Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale proseguendo nell’opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentendosi male, chiede di rientrare a Padova, dove muore. Subito dopo la morte la sua ‘fama’ di predicatore varcò i confini italiani.
Per comprendere perché sant’Antonio è venerato in tutto il mondo abbiamo rivolto alcune domande al rettore della basilica di sant’Antonio da Padova, padre Oliviero Svanera: “La devozione al Santo delle Genti è davvero universale forse perché lui stesso desiderò considerare tutto il mondo come la sua casa. Era portoghese di nascita, andò in Marocco per portare la fede, approdò in Sicilia per un naufragio, poi, risalì la Penisola sino ad Assisi e si unì ai frati di san Francesco, il quale lo inviò sino in Francia. Una volta tornato in Italia si stabilì a Padova dove morì nel 1231. Si racconta che egli parlasse una lingua fatta di mille accenti ma che era comprensibile a tutti. Così come a tutti egli era vicino: ai poveri, alle persone in difficoltà, ai malati. In questo suo essere ‘fratello di tutti’ sta forse la sua universalità, qualcosa che lo rende amico di tutte le genti del mondo, al di là della nazionalità, della cultura e addirittura delle religioni, dato che sant’Antonio è rispettato anche da chi non professa la fede cattolica”.
Per la festa del santo esiste la famosa Tredicina in onore del Santo: in cosa consiste?
“Con la parola Tredicina si intendono i tredici giorni di meditazione e preparazione spirituale alla Solennità del Santo, cioè dal 31 maggio al 13 giugno. Ogni giorno i devoti di sant’Antonio invocano l’intercessione del Santo attraverso una particolare preghiera, la Tredicina a sant’Antonio appunto, per affidarsi alla misericordia di Dio Padre. Sono i giorni in cui la Basilica diventa meta di pellegrinaggi sia di devoti singoli che organizzati in gruppi e il nostro santuario diventa veramente universale, poiché in questi giorni di venerazione e preghiera sono decine dimigliaia i pellegrini che giungono qui da ogni paese del mondo”.
Altra tradizione è il ‘Pane di sant’Antonio’: quale è il significato di questa tradizione?