Cairo , venerdì, 28. aprile, 2017 17:54 (ACI Stampa).
"Sono lieto di trovarmi in Egitto, terra di antichissima e nobile civiltà. Questa terra rappresenta molto per la storia dell’umanità e per la Tradizione della Chiesa, non solo per il suo prestigioso passato storico ma anche perché tanti Patriarchi vissero in Egitto o lo attraversarono". Così Papa Francesco nel discorso rivolto al Presidente egiziano Al Sisi e alle autorità politiche del paese nordafricano.
Dopo aver ricordato l'ospitalità accordata alla Santa Famiglia dall'Egitto, il Papa ha parlato dell'Egitto di oggi come di "una terra che, in un certo senso, sentiamo tutti come nostra. Anche oggi vi trovano accoglienza milioni di rifugiati provenienti da diversi Paesi, rifugiati che con lodevole impegno si cerca di integrare nella società egiziana".
Il ruolo dell'Egitto è "insostituibile nel Medio Oriente" in chiave di argine ad una "violenza cieca e disumana causata da diversi fattori: dal desiderio ottuso di potere, dal commercio di armi, dai gravi problemi sociali e dall’estremismo religioso che utilizza il Santo Nome di Dio per compiere inauditi massacri e ingiustizie".
Dopo aver ricordato le tante efferate violenze subite anche recentemente dall'Egitto, il Pontefice ha parlato anche dell'esodo dei cristiani nel Nord della Penisola del Sinai: "esprimo la mia gratitudine alle autorità civili e religiose, e a tutti coloro che hanno accolto queste persone che soffrono così tanto". Il pensiero ed il cordoglio del Papa sono andati poi ai Copti, massacrati dai terroristi a dicembre e la scorsa Domenica delle Palme.
L'Egitto si sta sforzando per ottenere pace, sviluppo e prosperità che sono "beni irrinunciabili che richiedono un lavoro serio", in primis "il rispetto incondizionato per i diritti inalienabili dell'uomo e di uguaglianza tra tutti i cittadini, la libertà religiosa e di espressione, senza distinzione".