Città del Vaticano , mercoledì, 10. giugno, 2015 9:00 (ACI Stampa).
La crisi con l'Ucraina e i rapporti tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa Russa. Sono questi due dei temi che, con ogni probabilità, saranno toccati oggi nell'incontro tra Papa Francesco ed il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Quello odierno sarà il secondo faccia tra il Pontefice ed il leader del Cremlino, dopo quello svoltosi in Vaticano il 25 novembre 2013.
Ad anticipare uno dei temi dei colloqui è stato ieri il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. "Se il Papa mostra interesse - ha osservato il portavoce del Cremlino - non ho dubbi che il Presidente sarà pronto a chiarire dettagliatamente la posizione della Russia" circa la crisi con Kiev.
E sulla crisi interviene l’Acivescovo Mggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, presidente del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina, scrivendo direttamente a Papa Bergoglio chiedendogli "di essere la voce del popolo ucraino, dei suoi figli, di tutti i cattolici credenti in Ucraina che soffrono". Nella missiva il presule afferma: "Attesto che finora nessuno, nè la diplomazia, nè i sistemi di sicurezza internazionale, nè i grandi di questo mondo riescono a fermare la guerra. Siamo fiduciosi che il Papa possa fare ciò che finora è stato impossibile". Secondo Monsignor Shevchuk l'odierna visita di oggi potrebbe essere simile a quella di Gorbaciov a Giovanni Paolo II, un incontro che "ha permesso alla Chiesa cattolica in Ucraina di uscire dalla clandestinità e riprendere il normale funzionamento".
E durissima è la presa di posizione dell'ambasciatore ucraino in Italia. "Sarò soddisfatto se il Papa - ha detto Yevhen Perelygin -ripeterà a Putin il messaggio che ha pronunciato a Sarajevo nei giorni scorsi: chi parla di pace, conducendo la guerra, è un ipocrita".