Molfetta , venerdì, 20. aprile, 2018 12:00 (ACI Stampa).
Dopo aver reso omaggio alla tomba di Don Tonino Bello ad Alessano, il Papa ha raggiunto Molfetta - cittadino di cui Monsignor Bello fu vescovo dal 1982 al 1993 - per celebrare la Messa.
Commentando il Vangelo, Francesco - che impugna il pastorale di Don Bello - ha sottolineato due temi cardine per la vita di un cristiano: il Pane e la Parola. “L’Eucaristia - ha spiegato il Pontefice - non è un bel rito, ma la comunione più intima, più concreta, più sorprendente che si possa immaginare con Dio: una comunione d’amore tanto reale che prende la forma del mangiare”.
Citando Don Tonino Bello, Papa Francesco ha ricordato che senza Dio “ogni sforzo nella Chiesa è vano. Chi si nutre dell’Eucaristia assimila la stessa mentalità del Signore. Egli è Pane spezzato per noi e chi lo riceve diventa a sua volta pane spezzato, che non lievita d’orgoglio, ma si dona agli altri: smette di vivere per sé, per il proprio successo, per avere qualcosa o per diventare qualcuno, ma vive per Gesù e come Gesù, cioè per gli altri. Vivere per è il contrassegno di chi mangia questo Pane, il marchio di fabbrica del cristiano. Si potrebbe esporre come avviso fuori da ogni chiesa: dopo la Messa non si vive più per sé stessi, ma per gli altri”.
E così - ha detto ancora il Papa - “Don Tonino ha vissuto: è stato un Vescovo-servo, un Pastore fattosi popolo, che davanti al Tabernacolo imparava a farsi mangiare dalla gente. Sognava una Chiesa affamata di Gesù e intollerante ad ogni mondanità”.
Il Pane eucaristico è “anche Pane di pace. Don Tonino sosteneva che la pace non viene quando uno si prende solo il suo pane e va a mangiarselo per conto suo. La pace è qualche cosa di più: è convivialità. Siamo chiamati sempre e dovunque ad essere costruttori di pace”.