Città del Vaticano , martedì, 27. giugno, 2017 10:25 (ACI Stampa).
Come da tradizione il Papa ha ricevuto stamane la Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, giunta a Roma in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Il 30 novembre una delegazione vaticana si reca al Fanar per la ricorrenza di Sant'Andrea.
"Pietro e Paolo - ha detto Francesco - hanno servito il Signore con stili differenti e in modo diverso. Tuttavia, pur nella loro diversità, entrambi hanno dato testimonianza dell’amore misericordioso di Dio Padre, del quale ciascuno, a suo modo, ha fatto profonda esperienza, fino ad offrire in sacrificio la propria vita. Per questo la Chiesa in Oriente e in Occidente riunisce in una sola celebrazione la memoria del martirio di Pietro e di Paolo. È giusto infatti celebrare insieme la loro offerta per amore del Signore, che è allo stesso tempo memoria di unità nella diversità".
Questo incontro tra Roma e Costantinopoli - ha aggiunto il Pontefice - "accresce in noi il desiderio di ristabilire pienamente la comunione tra cattolici e ortodossi. L’esperienza del primo millennio, nella quale i cristiani d’Oriente e d’Occidente partecipavano alla stessa mensa eucaristica, è punto di riferimento necessario e fonte di ispirazione per la ricerca del ristabilimento della piena comunione nelle attuali condizioni, comunione che non sia uniformità omologata".
Francesco ha poi ricordato i precursori del dialogo, Paolo VI e Atenagora "lungimiranti Pastori, mossi unicamente dall’amore per Cristo e per la sua Chiesa". Essi sono un esempio che "ci incoraggia a proseguire nel nostro cammino verso la piena unità".
L'unità - ha infine ricordato il Papa - è un dono di Dio ma "passa anche attraverso la nostra docilità e obbedienza alla sua volontà. Preghiamo gli uni per gli altri perché il Signore ci conceda di essere strumenti di comunione e di pace, confidando nell’intercessione dei Santi Pietro e Paolo e di Sant’Andrea".