Città del Vaticano , mercoledì, 4. maggio, 2016 18:00 (ACI Stampa).
La Turchia ha un nuovo nunzio da un po', e viene direttamente dalla Cina. Il suo nome è Paul Fitzpatrick Russell, e il suo ultimo incarico è stato appunto quello di incaricato d’affari presso la nunziatura di Taiwan, che in realtà ha sempre mantenuto la denominazione di nunziatura di Cina. Il suo nuovo incarico di nunzio di Turchia e Turkmenistan è stato annunciato il 19 marzo. Il nuovo "ambasciatore del Papa" sarà ordinato arcivescovo titolare di Novi il prossimo 3 giugno.
Con la sua nomina, si ricompongono i ranghi della Chiesa di Turchia. Mentre il Papa era in viaggio a Lesbo, lo scorso 16 aprile, è stato annunciato il nome del nuovo Vicario Apostolico di Istanbul, il francescano di origine messicana padre Ruben Tierrablanca, che da tempo era in Turchia con un forte impegno anche nel dialogo interreligioso. E prima di lui, era stato nominato vicario d’Anatolia il gesuita Paolo Bizzeti, che era così tornato nella Turchia che lo aveva visto già come missionario.
Statunitense di Greenfield, sacerdote dal 1987 e laureato in diritto canonico, monsignor Fitzpatrick Russell è al servizio diplomatico della Santa Sede dal luglio 1997. Tra i suoi primi incarichi, nel 2000, quello nella rappresentanza pontificia di Turchia. Prima era stato in Etiopia, poi ha conosciuto il lavoro diplomatico della Santa Sede in Nigeria e infine in Cina, dove è stato dal 2008.
La sua nomina è interessante per due motivi. Il primo è che ricompone definitivamente la crisi diplomatica tra Santa Sede e Turchia. La crisi era nata a seguito del fatto che Papa Francesco si era riferito al massacro degli armeni ad opera dei turchi come “genocidio” nell’indirizzo di saluto alla Santa Messa per i fedeli di rito armeno il 12 aprile 2015. La Turchia non accetta il termine “genocidio” – che ha tra l’altro un connotato giuridico particolare – e per questo motivo aveva richiamato in patria l’ambasciatore presso la Santa Sede Mehmet Pacaci. Allo stesso modo, l’arcivescovo Antonio Lucibello, che era nunzio in Turchia dal 2005, aveva senza troppo clamore lasciato l’incarico di nunzio.
L’occasione per il disgelo tra Santa Sede e Turchia era stata – lo scorso 3 febbraio - la consegna di un libro al Papa da parte di Rinaldo Marmara, addetto culturale della Conferenza Episcopale Turca. La consegna del libro fece scaturire una serie di reazioni positive che portarono al rientro a Roma di Pacaci.