Agrigento , domenica, 7. febbraio, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Papa Francesco ha voluto che il Giubileo della Misericordia venisse vissuto anche e soprattutto a livello locale, a partire dall’apertura della Porta Santa di ogni cattedrale. Acistampa inizia un cammino con i Vescovi italiani chiedendo loro come la loro Diocesi sta vivendo questo Anno Santo. Abbiamo iniziamo questa serie di interviste con il Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento.
Nei Giubilei passati si veniva a Roma. Proprio perché il tema della misericordia abbraccia tutti è stata interessante l’idea del Papa che ogni cattedrale si aprisse una Porta Santa. Ma insieme alle cattedrali anche i luoghi della sofferenza e allora io ho aperto una porta in carcere, la porta di Lampedusa, del Mediterraneo proprio perché quei luoghi sono santi. Sono stato all’ospedale. Ecco ogni persona ha la possibilità di gustare, quindi di sentirsi provocata a vivere la misericordia.
La Porta Santa di Lampedusa è aperta. Ma da più parti la si vorrebbe chiudere.
Ma quella porta nessuno riuscirà a chiuderla perché è nella sua natura essere aperta. L’ho voluto proprio perché là ci ricorda che dall’altro lato c’è qualcuno che ha voglia di vivere: laddove c’è sofferenza il territorio è sacro, la porta diventa sacra perché c’è il passaggio e purtroppo c’è la morte di tanta gente.
A livello diocesano come state vivendo l’Anno Santo?