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GMG, il Cardinale Dziwisz: "Giovani venite, non abbiate paura!"

Il Cardinale Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia |  | Marco Mancini Acistampa
Il Cardinale Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia | Marco Mancini Acistampa
Il Cardinale Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia |  | Marco Mancini Acistampa
Il Cardinale Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia | Marco Mancini Acistampa
La Curia Arcivescovile di Cracovia |  | Marco Mancini Acistampa
La Curia Arcivescovile di Cracovia | Marco Mancini Acistampa
La Curia Arcivescovile di Cracovia |  | Marco Mancini Acistampa
La Curia Arcivescovile di Cracovia | Marco Mancini Acistampa
La Curia Arcivescovile di Cracovia |  | Marco Mancini Acistampa
La Curia Arcivescovile di Cracovia | Marco Mancini Acistampa
La Curia Arcivescovile di Cracovia |  | Marco Mancini Acistampa
La Curia Arcivescovile di Cracovia | Marco Mancini Acistampa
La cappella dove fu ordinato presbitero San Giovanni Paolo II |  | Marco Mancini Acistampa
La cappella dove fu ordinato presbitero San Giovanni Paolo II | Marco Mancini Acistampa

A poche settimane dalla celebrazione della Gmg di Cracovia il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa ha organizzato un meeting per giornalisti ed esperti di comunicazione proprio per fare il punto in vista di questo grande evento che si svolgerà a fine luglio con la presenza di Papa Francesco.

A Cracovia i lavori vanno avanti celermente e tutti si aspettano la partecipazione di milioni di giovani, a cominciare dall’Arcivescovo Cardinale Stanislaw Dziwisz, già segretario particolare di San Giovanni Paolo II.

“Venite a Cracovia, vi aspettiamo, non abbiate paura!”, è l’appello del porporato affidato ai giornalisti che lo incontrano in Arcivescovado. “La situazione  in Europa è delicata - aggiunge - ma il nostro Paese, la Polonia, è tranquillo. Non c’è pericolo, i servizi di sicurezza stanno facendo di tutto per assicurare che non ci siano problemi. Dico chiaramente ai giovani di non avere paura. Sarà una festa di fede, non un semplice divertimento. Il tema è sempre Gesù Cristo e quindi bisogna approfondire, pregare, stare insieme e gioire nell’essere cristiani insieme al Papa. In questo senso è fondamentale una pastorale giovanile”. 

Il Cardinale Dziwisz è ottimista in vista della Gmg. “Finora - spiega - abbiamo prenotazioni di gruppi da 182 Paesi. Sarà un avvenimento fantastico, già sentiamo l’atmosfera. I giovani vogliono incontrarsi tra loro e incontrare il Santo Padre Francesco. Ma vogliono venire a Cracovia per conoscere meglio Giovanni Paolo II, la sua memoria è rimasta e i giovani vogliono conoscerlo meglio”.

Il tema della Gmg è quello della misericordia. “Qui a Cracovia c’è un centro - ricorda Dziwisz - dedicato alla Divina Misericordia. Speriamo che la gioventù che verrà qui troverà una pace personale e comunitaria e porti questo massaggio di pace al mondo. L’Europa e il mondo hanno bisogno di pace, possiamo contribuire attraverso questi eventi a cambiare l’atmosfera nel mondo e nei nostri Paesi”. 

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I giovani a Cracovia saranno accolti con gioia, a differenza di quello che accade in altri Paesi con i migranti. “Anche noi siamo aperti - spiega Dziwisz - ma con prudenza e resposanbilità. Responsabilità per chi accoglie perché non basta aprire le porte, bisogna assicurare vita, scuola, lavoro… Siamo aperti perché anche i polacchi nella storia sono stati costretti a fuggire. L’Occidente sta creando muri e barriere per non ricevere profughi, noi in Polonia non abbiamo ancora - speriamo mai - costruito muri”. 

“Don Stanislao” racconta poi un aneddoto. Rispondendo ad una domanda di Acistampa circa il rapporto tra Giovanni Paolo II e il Cardinale Pironio, già Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici e “cofondatore” delle Gmg, rivela: “Posso dire che la visione del Papa era diversa da quella di Pironio. Il cardinale era orientato piuttosto verso quello che si faceva in Italia, attorno alle parrocchie, agli oratori, non guardava alla massa ma a gruppi. Giovanni Paolo II pensava invece che parrocchie, oratori e piccoli gruppi avevano bisogno anche di questi grandi incontri. Dopo la Gmg di Buenos Aires del 1991 il Cardinale Pironio si è convinto. Pironio era un sant’uomo: un buon collaboratore dice sempre quello che pensa, non nasconde i suoi pensieri ed il Cardinale Pironio era così”.

 

 

 

 

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