Cracovia , sabato, 30. luglio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Sarà Gesù Cristo il centro di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Parlando con i giornalisti, don Grzegorz Suchodolski, segretario generale della Giornata Mondiale della Gioventù, non ha dubbi su questo. Tutto, a Campus Misericordiae, è stato preparato per questo obiettivo. E i giovani ne sono consapevoli. Tanto che oggi, per la Via Crucis, si sono preparati in silenzio e meditazione. Lunghissime le file davanti ai confessionali.
La Polonia è ancora la culla della cristianità. Lo dimostrano le cifre. Alla Messa che il Papa officia di mattina, nella chiesa del centro dedicato San Giovanni Paolo II, ci sono 2 mila religiosi all’interno della struttura e 5 mila all’esterno. Ma “si tratta di una delegazione molto piccola”, spiega don Suchodolski. Perché “in Polonia abbiamo 31 mila sacerdoti e 25 mila diocesani e religiosi. A questo si aggiungono 20 mila religiose. Insomma, c’è un esercito di 50 mila persone che servono Cristo”.
Il Papa poi confessa 5 giovani, in tre lingue diverse: italiano, spagnolo e francese. Il Papa pranzerà con 13 giovani, rappresentanti tutti i continenti. Poi, l’ingresso nello spirito vero della Giornata Mondiale della Gioventù: il Papa entrerà nella Porta della Misericordia accompagnato da 6 giovani. Alle 7,30 comincerà la veglia di preghiera, nella quale i giovani condivideranno le loro preoccupazioni.
Saranno sempre sei i giovani dietro il Papa, quando ci si inginocchierà davanti al Santissimo Sacramento. “Vogliamo mostrare – dice don Suchodolski – “che non ci sono risposte umane. C’è una sola risposta: Gesù Cristo. Il Santo Padre indicherà Gesù Cristo ai giovani come risposta alle preoccupazioni e ai problemi del mondo che soffre”.
È il culmine di un percorso che ha visto ogni diocesi polacca prendere il nome di un brano della Bibbia. La Via Crucis era strutturata in modo che le 14 opere di misericordia mostrassero come i giovani in concreto mettevano in pratica queste opere. E ogni stazione della Via Crucis era rappresentata da una pianta, che sarà poi ripiantata nel Centro San Giovanni Paolo II.