Roma , sabato, 12. marzo, 2016 12:52 (ACI Stampa).
Era uno dei senzatetto che stazionava sempre intorno alla Sala Stampa Vaticana. Lo hanno trovato morto tempo fa ma solo oggi, 12 marzo, è stato possibile celebrarne il funerale. Che ha avuto luogo nella Chiesa di Santa Maria della Traspontina, celebrata dell’elemosiniere pontificio, l’arcivescovo Konrad Krajewski.
Da sempre, l’arcivescovo Krajewski scende nelle strade la notte, ad aiutare i senzatetto che si radunano intorno al Vaticano. Tra questi, una piccola comunità di nazionalità polacca, che trova riparo sotto i propilei della Sala Stampa vaticana. Una presenza costante e conosciuta per molti, tra sacerdoti e vescovi, che lavorano nella Curia romana. Perché c’è una rete di solidarietà nascosta, eppure funzionale e viva, che coinvolge discretamente il mondo vaticano. La stessa che si attivò per celebrare il funerale di Willy, il clochard poi sepolto in Vaticano. Per questo lavoro silenzioso, nessuno vuole pubblicità, perché resta per loro valido il motto evangelico: “Non sappia la destra cosa fa la sinistra”.
Ed è proprio questa cordata di solidarietà che si è attivata quando il senzatetto – il comunicato dell’Elemosineria Apostolica non ne specifica il nome – è stato trovato senza vita. Subito, i suoi amici hanno avvisato la piccola comunità che li sostiene. E subito l’Elemosineria ha pensato di celebrarne il funerale.
Ma le cose erano complicate. Lui era di nazionalità polacca, dunque se ne è dovuta comunicare la morte all’ambasciata, che poi lo ha comunicato al governo, che poi lo ha comunicato ai famigliari, i quali infine hanno dato il permesso per i funerali.
Racconta uno dei sacerdoti presenti che il Funerale era molto partecipato. “C’erano i suoi amici, che si erano lamentati nei giorni precedenti del ritardo nel celebrare le esequie, e chiedevano sempre quando la celebrazione avrebbe avuto luogo. C’erano molti volontari, c’erano anche alcuni dipendenti dell’AMA”.