Città del Vaticano , venerdì, 27. gennaio, 2017 16:00 (ACI Stampa).
Che l’ Anno Santo della Misericordia sia stato poco “romanocentrico” è ovvio ed è stata la volontà del Papa. E questo certo non ha reso Roma città di intensi pellegrinaggi nel 2016. Del resto però senza l’ Anno Santo, tra paura del terrorismo e crisi economica, sarebbe andata molto peggio.
L’analisi è quella di un esperto di lungo corso del mondo dei pellegrinaggi: monsignor Liberio Andreatta, vice presidente ed amministratore delegato dell’ Opera Romana Pellegrinaggi.
Lunedì 30 gennaio si apre la XIX edizione del Convegno teologico pastorale dell’ Ora dedicato a Fede e Bellezza. Un serie di relazioni e testimonianze che vanno da Padre Rupnik, a monsignor Bruno Forte fino al vescovo di Spoleto- Norcia e all’architetto Paolo Portoghesi.
Due giornate per capire meglio anche il profilo del nuovo pellegrino.
Perché, spiega Andreatta, è cambiata la cultura del pellegrino, si è perso il senso della comunità e del gruppo e il pellegrinaggio si fa individuale. Del resto il fai da te è favorito dalla tecnologia e dal low cost, oltre che dalle crisi delle compagnie aeree tradizionali, ma certo il problema di fondo e la mancanza di senso della comunità e l’individualismo crescente, tutto è più frammentato.