Città del Vaticano , lunedì, 2. maggio, 2016 9:00 (ACI Stampa).
“Voglio tornare a casa”. È questa la frase ricorrente sentita dagli sfollati in Ucraina da monsignor Giampietro Dal Toso, segretario del Pontificio Consiglio Cor Unum. Monsignor Dal Toso è stato in Ucraina, a Kiev, dal 24 al 27 aprile, per definire come utilizzare i proventi della colletta straordinaria per l’Ucraina che Papa Francesco ha lanciato lo scorso 24 aprile. Ha visto storie di vita ordinaria, necessità impellenti nelle zone rurali dove a volte “si fa anche la fame”, ma anche una situazione economica disastrosa, che “è collegata, ma non dipende dal” conflitto e che rende difficile la vita della popolazione. Una “emergenza umanitaria” nascosta da un “conflitto nel cuore dell’Europa”, cui l’iniziativa del Papa ha dato finalmente visibilità.
Nei suoi tre giorni a Kiev, Monsignor Dal Toso si è incontrato con i vertici della Chiesa Greco-Cattolica e della Chiesa latina ucraina, ma anche con i rappresentanti delle altre confessioni cristiane e di tutte le confessioni religiose, si è confrontato con gli ufficiali delle Nazioni Unite, ha visto il gran lavoro che si fa lì. E ha visitato un luogo dove sono raccolti gli sfollati.
“C’è un numero incredibile di persone che hanno lasciato la casa: ci sono tre milioni di persone che vivono in forte disagio, e un milione e mezzo di sfollati interni. Questi ultimi sono concentrati soprattutto nelle zone a ridosso delle Repubbliche autoproclamate, ma anche a Kiev, la capitale”, dice monsignor Dal Toso.
Le repubbliche auto-proclamate sono quelle di Donetsk e di Lugansk, uno dei frutti amari del conflitto che dura ormai da due anni e del quale non si vede fine. Per prendere consapevolezza della situazione dei rifugiati, monsignor Dal Toso ha fatto visita a un centro che raccoglie circa 150 rifugiati a Kiev.
“La cosa che mi ha più colpito – dice ad ACI Stampa – è che si tratta di persone che avevano una vita ‘normale’: sono persone del ceto medio, con una casa, un lavoro, una vita dignitosa. Dall’oggi al domani, sono scappati e hanno lasciato tutto”.