Città del Vaticano , sabato, 19. novembre, 2016 11:25 (ACI Stampa).
Gesù ci ricorda che “la vera vetta si raggiunge nella pianura, e la pianura ci ricorda che la vetta si trova in uno sguardo e specialmente in una chiamata”, quella della misericordia. Con queste parole Papa Francesco ai 17 nuovi cardinali di Santa Romana Chiesa creati nel suo terzo concistoro. 13 di loro hanno meno di 80 anni e quindi con diritto di voto in un futuro conclave.
Ai suoi discepoli - aggiunge il Pontefice - Gesù propone quattro esortazioni:, “quattro tappe della mistagogia della misericordia: amate, fate il bene, benedite e pregate. Sono quattro azioni che facilmente realizziamo con i nostri amici, con le persone più o meno vicine, vicine nell’affetto, nei gusti, nelle abitudini. Il problema sorge quando Gesù ci presenta i destinatari di queste azioni, e in questo è molto chiaro, non usa giri di parole né eufemismi. Amate i vostri nemici, fate il bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi trattano male”.
L’atteggiamento umano sarebbe quello di non amare i nemici, ma “al contrario, riguardo al nemico, a chi ti odia, ti maledice o ti diffama, Gesù ci dice: amalo, fagli del bene, benedicilo e prega per lui. Ci troviamo di fronte a una delle caratteristiche più proprie del messaggio di Gesù, lì dove si nasconde la sua forza e il suo segreto; da lì proviene la sorgente della nostra gioia, la potenza della nostra missione e l’annuncio della Buona Notizia. Il nemico è qualcuno che devo amare. Nel cuore di Dio non ci sono nemici, Dio ha solo figli. Noi innalziamo muri, costruiamo barriere e classifichiamo le persone. Dio ha figli e non precisamente per toglierseli di torno. L’amore di Dio ha il sapore della fedeltà verso le persone, perché è un amore viscerale, un amore materno/paterno che non le lascia nell’abbandono, anche quando hanno sbagliato. Il Nostro Padre non aspetta ad amare il mondo quando saremo buoni, non aspetta ad amarci quando saremo meno ingiusti o perfetti; ci ama perché ha scelto di amarci, ci ama perché ci ha dato lo statuto di figli. Ci ha amato anche quando eravamo suoi nemici”.
Ai nuovi cardinali Francesco ricorda che “sapere che Dio continua ad amare anche chi lo rifiuta è una fonte illimitata di fiducia e stimolo per la missione. Nessuna mano sporca può impedire che Dio ponga in quella mano la Vita che desidera regalarci”.
Nel mondo di oggi vale - osserva il Pontefice - lo status, e spesso chi “possiede” quello di migrante o rifugiato “acquista lo status di nemico. Nemico perché viene da una terra lontana o perché ha altre usanze. Nemico per il colore della sua pelle, per la sua lingua o la sua condizione sociale, nemico perché pensa in maniera diversa e anche perché ha un’altra fede. E, senza che ce ne rendiamo conto, questa logica si installa nel nostro modo di vivere, di agire e di procedere. Quindi, tutto e tutti cominciano ad avere sapore di inimicizia” Dalla inimicizia alla violenza il passo è breve.