Qom , domenica, 14. febbraio, 2016 11:00 (ACI Stampa).
Come portare avanti il dialogo tra le religioni? Il Cardinal Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, non ha dubbi: è la Dottrina Sociale la base. E – riprendendoli direttamente dalla Pacem in Terris di San Giovanni XXIII – indica cinque pilastri per il dialogo e la vita comune di tutte le religioni: la dignità umana, la giustizia, l’unità della famiglia umana, il bene comune, la destinazione universale dei beni.
Il Cardinal Turkson parla a Qom, in Iran, durante la conferenza sul ruolo delle religioni nel raggiungimento della pace e della giustizia nel mondo. La conferenza si è tenuta il 6 febbraio, e il tema scelto dal cardinale è “La Gloria di Dio è la pace e la giustizia della terra”. E non poteva esserci luogo migliore per tenere questo discorso.
Perché, ad esempio, è stato a Qom, all’Università delle Religioni e delle Confessioni, che è nata l’idea di tradurre il catechismo in lingua farsi. Ed è nata proprio in ambito islamico. Lontana circa 90 chilometri dalla capitale Teheran, Qom è il cuore dell’Iran religioso ed è la città santa dell’Islam sciita. Lì c’è il santuario dove riposano le spoglie di Fatima Masumeh, sorella di Reza, l’ottavo imam dello sciismo duodecimale: lo visitano in 15 milioni di persone l’anno. Di questa spiritualità “beve” la città, in cui ci sono oltre cento centri di studio, e conta tra i 50 mila e 60 mila studenti di Corano e Islam su una popolazione di circa un milione di persone. Tra questi, 2 mila si sono dedicati allo studio delle altre religioni: cristianesimo, ebraismo, buddhismo e induismo.
C’è, insomma, un ambiente ben preparato ad ascoltare un punto di vista cristiano. Senza contare che l’Iran ha fatto anche passi avanti nel riconoscimento internazionale, e non a caso il Cardinal Turkson cita con piacere la recente visita in Vaticano del presidente Hasan Rohani.
Come possono le religioni rivelate contribuire a creare pace e giustizia nel mondo? Spiega il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace che in “ciascuna delle religioni rivelate, il punto di partenza è l’automanifestazione di Dio nell’atto della creazione”, e questo c’è sia nel corano che nella Bibbia. E la creazione è il punto di partenza di quello che Giovanni XXIII definì “un ordine stabilito da Dio”. Ed è da quei cinque pilastri, osservati nella Pacem in Terris e attualizzati dal Cardinal Turkson, che si deve partire per un impegno comune delle religioni.