Minsk , venerdì, 29. settembre, 2017 18:00 (ACI Stampa).
Chi sono i giovani di oggi? Incerti, impauriti, ma allo stesso tempo vogliosi di partecipare. Sono giovani che hanno voglia di essere presi sul serio, e questo al di là di ogni atteggiamento. È l’analisi che viene fuori dalle prime sessioni di dibattito dell’Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, che si riunisce in questi giorni a Minsk. E, al termine del Consiglio, ci sarà un documento del CCEE consegnato alla segreteria generale del Sinodo, che delineerà sfide e conclusioni dei pastori durante questi due giorni di plenaria.
“Il problema dei giovani – sottolinea il Cardinale Angelo Bagnasco – è uno solo: quello degli adulti”.
Secondo il presidente dei vescovi europei, i problemi del mondo giovanile risiedono proprio in un “rapporto conflittuale con il mondo degli adulti”. Un conflitto “completamente diverso dalla Rivoluzione Culturale del 1968”, quando “i giovani avevano il rifiuto per il mondo degli adulti e per tutte le istituzioni possibili”.
Oggi, invece, “i giovani non rifiutano radicalmente gli adulti. Se hanno una posizione di risentimento è perché non trovano gli adulti accanto a loro. E questo può valere per i genitori, ma anche per la Chiesa, nonostante la generosità di tanti sacerdoti”.
È un problema che si lega, spiega il Cardinale Bagnasco, alla “società liquida”, cosa che genera “incertezza anche sulla vita, sul mondo, sul senso delle cose”, un mondo dove “non si può vivere bene” che porta “alla disistima esistenziale”. Ed è quello il punto, per il presidente del CEE: “Molti giovani non hanno stima in sé stessi nonostante appaiano sicuri o sbruffoni. L’antidoto, la speranza che essi hanno è di trovare qualcuno che li aiuti, li accompagni, li veda, perché essi sono spesso invisibili al mondo che conta. E questo qualcuno si metta in ascolto con pazienza, senza pretendere di risolvere le loro domande, e li accompagni”.