Città del Vaticano , giovedì, 14. luglio, 2016 15:00 (ACI Stampa).
Si è riunita il 12 e 13 luglio in Vaticano la commissione mista cattolico-ortodossa che dovrà far luce sulla vita del Cardinale Alojizije Stepinac, già beato, il cui processo di canonizzazione è stato fermato per permettere una ulteriore verifica storica sulla figura del Cardinale. Perché la discussione sulla sua possibile canonizzazione ha creato anche attriti che vanno ben al di là delle questioni interne della Chiesa cattolica. E infatti la commissione “non interferirà con la causa di canonizzazione” che è di stretta competenza della Santa Sede.
Vescovo di Zagabria dal 1937, il Cardinale Stepinac visse dapprima il periodo della Seconda Guerra Mondiale e la transizione al regime comunista di Tito. Nel 1946, fu incarcerato, processato e condannato e morì agli arresti domiciliari nel 1960. Un pastore santo, che Giovanni Paolo II beatificò nel 1998. Ma fu proprio quella beatificazione a creare perplessità e opposizioni nel mondo serbo.
Da qui, l’idea di una commissione mista, che Papa Francesco ha istituito dopo vari incontri e consultazioni tra rappresentanti della Santa Sede, della Chiesa Ortodossa Serba e della Conferenza Episcopale croata una commissione mista. La commissione presieduta da Padre Bernard Ardura, presidente del Pontificio Comitato delle Scienze Storiche. Compito della commissione è quello di “svolgere un lavoro scientifico, seguendo la metodologia delle scienze storiche, basata sulla documentazione a disposizione e la sua contestualizzazione”.
Il prossimo incontro è previsto a Zagabria i prossimi 17 e 18 ottobre, e altri incontri saranno calendarizzati nei prossimi 12 mesi.
Oltre a padre Ardura, la commissione conta il Cardinal Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria; il vescovo Ratko Perico di Mostar-Duvno; il vescovo di Pozega Antun Skorcevic; Jure Kristo dell’Istituto Croato per la Storia e Mario Jareb del Comitato Croato di Scienze storiche.