Breslavia , giovedì, 28. aprile, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Cinquanta anni fa, una lettera dei vescovi polacchi ai confratelli europei faceva crollare il primo muro del Dopoguerra. Perché in quella lettera, di riconciliazione e perdono, si andava oltre le ferite della guerra, e si cercava di costruire una nuova mentalità. L’ideatore di quella lettere, il Cardinal Boleslaw Kominek era arcivescovo di Breslavia, e si può considerare tra i fondatori nascosti dell'Europa. Una Europa che ora si dà appuntamento in Polonia, per la prima Giornata Mondiale della Gioventù sotto la protezione del Santo Giovanni Paolo II.
Il sito della Giornata Mondiale della Gioventù della Diocesi di Breslavia (in polacco Wroclaw) invita i giovani ad andare, ad iscriversi. Ci sono ancora posti per poter vivere la giornata mondiale della Gioventù nella città. Che è capitale europea della Cultura del 2016 (oltre 1400 eventi), ma è anche l’esempio della possibilità, per tutte le fedi, di vivere insieme, in pace ed armonia.
Lo testimonia un quartiere, chiamato il “Quartiere delle quattro confessioni”. A pochi passi l’una dell’altra, la Sinagoga della Cicogna Bianca (che non fu bruciata dai nazisti solo perché troppo vicino ad altri edifici), la chiesa cattolica di Sant’Antonio da Padova, il tempio evangelico-luterano della Divina Provvidenza e la cattedrale ortodossa della Santissima Madre di Dio. Non sono solo l’una vicino all’altro. Fanno progetti di incontro, si frequentano, si parlano costantemente. Il tutto nacque grazie a un’idea dell’allora capo della comunità ebraica di Breslavia, Jerzy Kichler, a metà degli Anni Novanta, e ora è stimolato dalla nuova vita della sinagoga, che è diventata un luogo vivace di incontri culturali.
Ma che il dialogo e lo scambio siano una parte del Dna di Breslavia lo dimostrano anche due giganti che vi sono nati: Edith Stein e Dietrich Bonhoeffer. La prima, ebrea, visse a Breslavia i primi anni della sua vita, poi si convertì al cattolicesimo, e morì martire ad Auschwitz. Il secondo, teologo protestante, trovò anche lui la morte in un campo di concentramento, a Flossenbuerg, per la sua opposizione al nazismo.
E poco più in là, distaccato da Breslavia, c’è il piccolo paese di Trzbenicka, con una abbazia dove è sepolta Santa Edvige. Regina tedesca, sposata a Ladislao II, visse da santa, prendendosi cura dei poveri e degli ultimi, ma soprattutto da polacca. La sua tomba, insieme ai suoi resti (tra cui le reliquie del teschio) sono conservate nella chiesa di Trzbenicka, in una tomba monumentale.