Città del Vaticano , lunedì, 19. ottobre, 2015 9:30 (ACI Stampa).
La situazione in Nigeria diventa sempre più difficile. Boko Haram occupa sempre più regioni e nelle e la situazione vede i terroristi islamisti sempre più agguerriti. Anche se il presidente aveva promesso che Boko Haama sarebbe stato sconfitto. Ma purtroppo la corruzione rende ogni azione più difficile. A spiegarlo è l’arcivescovo Matthew Man-oso Ndagoso, di Kaduna in Nigeria che in questi giorni a Roma sta seguendo il Sinodo sulla famiglia e che ha presentato il rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre sulle persecuzioni dei cristiani.
“La Nigeria è un paese ricco con tante risorse potrebbe essere tra i paesi più sviluppati, invece non siamo capaci di usare le nostre risorse nel modo giusto. Perché il bene comune non è stata una preoccupazione per anni e anni. Il governo attuale aveva dato indicazioni che avrebbe combattuto la corruzione, ma non è stato ancora fatto nulla, ma per ora possiamo concedere il beneficio del dubbio. Abbiamo risorse per fare tutto, ma devono essere usate nella giusta maniera e per il bene comune.”
Su chi sostiene Boko Haram economicamente invece l’arcivescovo dice che nessuno è in grado di dirlo esattamente. “ Tutti i nigeriani hanno occhi e orecchi aperti sperando che un giorno venga detto quali sono le organizzazioni che sostengono Boko Haram. Ma fino a quel momento non n siamo capaci. Almeno per i passati 4 anni anni è stato così. Ovviamente sappiamo che ci sono delle banche attraverso le quali passano i soldi per le armi ma sono a livello locali. Ma noi stiamo aspettando che il governo ci dica chi sono i veri sostenitori.”
Ndagoso dice anche che la persecuzione in alcune parti della Nigeria è sistemica. In alcune zone è chiaro che i cristiani sono perseguitati. Una delle “persecuzioni silenziose” è la impossibilità di costruire chiese su terreni che sono delle diocesi.
Ma il Sinodo è almeno un momento positivo per l’arcivescovo nigeriano.