Sarajevo , giovedì, 4. giugno, 2015 14:20 (ACI Stampa).
“Siamo con voi”! Giovanni Paolo II lo grida alla gente della Bosnia che soffre la guerra. E l’ Azione Cattolica Italiana ne fa un programma operativo e si impegna nella realizzazione di due progetti che ancora oggi proseguono e danno frutto: le scuole interetniche (“Scuole per l’Europa” - promosse dalla Chiesa cattolica e nate sotto i bombardamenti) che accolgono oggi oltre 4.000 studenti, cui sono legate le borse di studio universitarie per studenti in difficoltà non solo economica (un’iniziativa suggerita dal cardinale Vinko Puljić e dal vescovo ausiliare di Sarajevo mons. Pero Sudar che non hanno fatto mai mancare il loro affetto a tutta l’Ac) e i gemellaggi - oggi sono una ventina - tra una diocesi italiana e una parrocchia della diocesi di Sarajevo.
Sabato 6 giugno la città martire di Sarajevo, accoglierà Papa Francesco, “un fratello messaggero di pace” e l’Azione Cattolica Italiana lo accompagnerà con la preghiera e un affetto del tutto speciali all’abbraccio con il cuore aperto, grande e ferito della Bosnia Erzegovina.
Profondo e fraterno è il legame tra l’Azione Cattolica Italiana e la terra e la Chiesa di Bosnia Erzegovina. Iniziato nel lontano 1993 con la candidatura del bambini di Sarajevo al premio Nobel per Pace. Nel tempo lo slogan “Mi smo s vama” (“Siamo con voi”) è divenuto lo stile con cui l’Ac italiana vive l’amicizia con la Chiesa sorella di Bosnia. Nel 1997, durante la Messa presieduta da Giovanni Paolo II nello stadio Kosevo di Sarajevo (lo stesso in cui celebrerà papa Francesco) - presente una delegazione nazionale dell’Ac - Papa Wojtyla celebra con il calice regalatogli qualche mese prima all’udienza natalizia dai ragazzi dell’Acr, in segno di buon auspicio per il viaggio tanto desiderato.
Da un anno circa un gruppo di giovani laici e sacerdoti bosniaci è impegnato a far nascere l’Azione Cattolica nel Paese. Anzi, “ri-nascere” dato che l’Ac in Bosnia Erzegovina era molto presente e radicata nel Paese tra le due guerre mondiali come testimonia la vita di Ivan Merz che nel 2003 è stato beatificato da Giovanni Paolo II in Bosnia.
E quest’anno l’iniziativa “Un minuto per la Pace”, voluta dal Forum Internazionale di Azione Cattolica (Fiac), collega Sarajevo, città definita “Gerusalemme d’ Europa” con la vera Gerusalemme ad un anno dall’incontro in Vaticano tra Papa Francesco, Shimon Peres e Mahmoud Abbas, per rilanciare l’invocazione per la pace in tutto il mondo. Lunedì 8 giugno, alle ore 13.00, tutti sono invitati ad un minuto di sosta, silenzio e, per chi crede, di preghiera. Iniziativa che ha già raccolto adesioni dai cinque continenti.