Nettuno , giovedì, 2. novembre, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Una doppia visita per pregare in suffragio dei caduti di tutte le guerre. E’ questo il senso del “pellegrinaggio” che il Papa compie oggi pomeriggio prima al cimitero militare di Nettuno e poi alle Fosse Ardeatine in occasione della Commemorazione di tutti i Defunti.
Era l’alba del 22 gennaio 1944 quando le forze Alleate sferrarono l’attacco sulle coste di Anzio e Nettuno, non lontano da Roma. Nei piani del generale Eisenhower quella era l’occasione per mandare a tappeto le residue forze tedesche impegnate nell’occupazione di Roma e liberare così la Capitale. In realtà la difesa tedesca fu strenua e la battaglia si prolungò fino alla fine del successivo mese di maggio. A giugno - esattamente il 4 - le forze americane entravano a Roma e i romani correvano in Piazza San Pietro per salutare Pio XII: l’unica autorità che durante l’occupazione tedesca decise di non abbandonare Roma, tanto da guadagnarsi il titolo di “Defensor Civitatis”, come recita ancora la dicitura scritta sulla targa della attuale Piazza Pio XII prospiciente Piazza San Pietro.
Nella battaglia di Anzio e Nettuno si contarono sui due fronti circa 12000 morti. Il Sacrario Militare Americano di Nettuno ospita le spoglie di quasi 8000 caduti nelle operazioni della campagna d’Italia: dallo sbarco di Anzio a quello di Salerno fino a quello in Sicilia. 490 le tombe che ospitano i resti di soldati che non è stato possibile identificare.
La seconda tappa il Papa la farà a Roma, alle tristemente note Fosse Ardeatine, luogo di una delle più barbare rappresaglie dei nazisti in risposta all’azione partigiana del 23 marzo 1944 quando 33 soldati tedeschi rimasero uccisi in un attentato nella centrale Via Rasella. Il giorno dopo, 24 marzo, al termine di rastrellamenti indiscriminati e prelevamenti dalle carceri romani, 335 persone vennero giustiziate alle Fosse Ardeatine che successivamente vennero letteralmente fatte saltare in aria dai tedeschi per cercare di nascondere l’eccidio. A dare notizia dell’eccidio furono dei religiosi salesiani che vivevano nella zona dell’Ardeatina. Udite le esplosioni, andarono a vedere cosa fosse accaduto e scoprirono la tragedia.