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Amoris Laetitia, la nota dei Vescovi di Piemonte e Valle d'Aosta

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La Conferenza Episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta ha elaborato una nota attuativa sulla Esortazione Apostolica postsinodale Amoris Laetitia di Papa Francesco dal titolo: "Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito. Accompagnare, discernere, integrare". I vescovi della CEP invitano nel testo "ad uno stile di vicinanza e di attenzione a tutte le famiglie" proponendo "indicazioni utili per affrontare le situazioni delle coppie e delle famiglie il cui amore è ferito o sofferente".

Tre le architravi della nota, come proposto proprio da Amoris Laetitia: accompagnare, discernere, integrare.

Accompagnare: si punti - suggeriscono i Vescovi piemontesi - ad "un accompagnamento di coppia e mai di massa, in un clima di ascolto", attraverso "uno spazio d’accoglienza, in cui si potranno valutare le diverse situazioni".

Discernere: "il discernimento - spiega la nota - avviene in un dialogo disteso nel tempo, tra il sacerdote e la coppia o anche soltanto uno dei coniugi. Tale compito è affidato a tutti i sacerdoti, che possono seguire le coppie in questo cammino".

Integrare: qui la nota "distingue le semplici convivenze, gli sposati civilmente, i separati, i divorziati e restano in questa condizione, i separati divorziati risposati civilmente. Nei primi due casi, l’integrazione consiste nell’accompagnare verso il sacramento del matrimonio cristiano, accompagnando la coppia a riflettere sulla definitività della scelta e sulla realtà del sacramento". Nello stesso tempo per separati e divorziati che non abbiano una nuova relazione con un'altra persona "non vi è alcun impedimento alla testimonianza ecclesiale e alla vita sacramentale. Invece, per i divorziati risposati civilmente bisogna affermare che la loro situazione non è l’ideale del Vangelo e l’integrazione deve realizzarsi distinguendo tra situazioni molto diverse, senza catalogarle o rinchiuderle in affermazioni troppo rigide".

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I Vescovi di Piemonte e Valle d'Aosta poi affrontano anche la questone dell’accesso ai sacramenti e della partecipazione alla vita della Chiesa. Nel caso di una coppia risposata civilmente "in cui entrambi i coniugi siano cristiani con un cammino di fede" si propone in linea con quanto affermato dal Papa "l’impegno di astenersi dagli atti propri dei coniugi e accedere ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia, senza suscitare scandalo per la fede altrui. Qualora questo percorso non fosse praticabile, la nota – aderendo alle indicazioni di Papa Francesco – parla di un percorso di integrazione caso per caso".