Città del Vaticano , giovedì, 15. giugno, 2017 15:00 (ACI Stampa).
Quattro linee guida, piattaforma per le 16 azioni concrete per i migranti e i rifugiati che la Santa Sede presenterà al Global Compact sui rifugiati del 2018. Questo emerge dalla seminario che ha organizzato la sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale, che si è tenuto il 12 e 13 giugno a Roma.
Quaranta partecipanti, provenienti da ogni parte del mondo, per guardare ai problemi concreti di rifugiati e migranti e proporre una risposta unitaria a un problema che è ormai una emergenza globale. Dalla questione ungherese fino allo scottante tema dei Rohingya, dalla comunità europea alle politiche di immigrazione ed emigrazione Nord America e America Latina, per arrivare all’Africa: molti sono stati i temi messi sul tavolo in questa due giorni di incontri.
Si tratta del secondo seminario che la Sezione Migranti e Rifugiati ha tenuto sul tema, per un lungo lavoro di preparazione verso il “Global Compact for Refugees”. Il Global Compact è un accordo globale sul tema dei rifugiati.
Nasce a seguito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2016, quando i membri dell’ONU approvarono all’unanimità la dichiarazione di New York per i Rifugiati e Migranti. La dichiarazione aveva come scopo il miglioramento del modo in cui la comunità internazionale risponde ai grandi movimenti di rifugiati e migranti.
La dichiarazione includeva un “Comprehensive Refugee Response Framework”, cioè una cornice di interventi che prevedevano azioni specifiche. La responsabilità di porre in essere il “framework” era data all’Alto Commissario per i Rifugiati, il quale, sulla base di quegli interventi, è stato richiesto di proporre un “accordo globale” (global compact, appunto) durante il suo intervento all’assemblea del 2018, la 73esima.