Papa Francesco è arrivato stamane a sorpresa ad Amatrice per per visitare la popolazione colpito dal terremoto del 24 agosto. Il Papa è accompagnato dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, e visiterà la “zona rossa” del paese, chiusa per motivi di sicurezza.
Papa Francesco lo ha confermato ieri a bordo del volo Baku-Roma. Il concistoro per la creazione dei nuovi cardinali ci sarà. E presto. Il Papa ha indicato due date possibili: la fine del 2016, presumibilmente per la chiusura dell'Anno Santo, o l'inizio dell'anno venturo e qui si andrebbe al febbraio 2017 in concomitanza con la Festa della Cattedra di San Pietro.
"Confido che l'alto significato pastorale e politico della sua visita possa giungere di conforto ed ispirazione alle autorità dei Paesi visitati, alle Chiese georgiana ed azera e a tutte le popolazioni della regione caucasica, in uno spirito di proficuo dialogo tra le diverse identità religiose che la abitano". Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Papa Francesco al suo rientro - ieri sera - dal Viaggio Apostolico in Georgia e Azerbaijan.
Nel corso della conferenza stampa sul volo che lo ha riportato a Roma dall'Azerbaijan, Papa Francesco è tornato a parlare di due temi che aveva affrontato nel corso del Viaggio apostolico: la teoria del gender ed il matrimonio.
Il patriarca Ilia? Davvero un uomo di Dio, e non discutiamo le cose di dottrina, se hanno buona volontà. Il Papa in volo con i giornalisti parla di matrimonio, politica, concistoro, viaggi, tanto altro.
E’ un annuncio che aspettavano in molti: Padre Jaques Hamel barbaramente trucidato il 26 luglio scorso mentre celebrava la messa, sarà beato senza aspettare i 5 anni canonici per iniziare la causa.
Strano paese l’ Azerbaijan, musulmano, ateo e legato alla cultura francese tanto che il Palazzo presidenziale sembra una piccola Versailles.
Il primo impegno di Papa Francesco in Azerbaijan è la celebrazione della Messa domenicale nella chiesa chiesa dell’Immacolata presso il Centro Salesiano d di Baku. L’omelia del Papa si concentra su due architravi della vita cristiana: fede e servizio.
Si conclude con un gesto ecumenico il viaggio del Papa in Georgia. La vista alla cattedrale di Svetitskhoveli luogo caro ai georgiani perché custodirebbe la tunica di Gesù Cristo, è un momento significativo per la storia del paese.
“In occasione delle gioiose ricorrenze di Rosh Ha- Shanah 5777, Yom Kippur e Sukkot mi è particolarmente caro far giungere a Lei e alla Comuntà ebraica di Roma l’augurio più vivo”.
La prima messa in terra georgiana Papa Francesco l’ha celebrata stamane - nella memoria liturgica di Santa Teresa di Lisieux - nello stadio Meskhi di Tbilisi.
Una beata e un santo per mettersi la Patria “sulle spalle”, e realizzare una cultura dell’incontro in cui “vivere con dignità” ed esprimersi “pacificamente” senza essere insultato, condannato, aggredito o scartato.
Sono due i grandi poeti nazionali georgiani che il Papa cita nel suo discorso al Patriarca della Georgia, Elia II.
Il Caucaso per Papa Francesco è il ponte tra Europa ed Asia, e così nell’incontro con la Chiesa ortodossa che per la prima volta manda una delegazione a partecipare alla messa del Papa in Georgia, cita gli autori Giovanni Paolo II e i grandi autori della nazione.
Papa Francesco è in Georgia, prima tappa del Viaggio Apostolico nel Caucaso che lo vedrà domenica raggiungere anche l’Azerbaijan. Dopo la cerimonia di benvenuto all’aeroporto di Tbilisi il Pontefice - accolto anche dal Patriarca Ortodosso Ilia II - ha raggiunto il palazzo presidenziale per la visita di cortesia al Presidente Giorgi Margvelashvili. Al termine dell’incontro Papa Francesco si è intrattenuto con i rappresentanti del mondo politico, della società civile e con gli ambasciatori accreditati.
Una regione montuosa di circa 10.000 km quadrati inserito nell’Altopiano del Caucaso Meridionale. Parliamo del Nagorno Karabakh, una zona contesa tra l’Armenia e l’Azerbaijan teatro di una aspra guerra, il cui focolaio - mai spento - si è ultimamente riacceso. E di pace parlerà sicuramente il Papa nella sua visita - domenica - in Azerbaijan, un auspicio espresso da Francesco già il 25 giugno scorso durante il Viaggio Apostolico in Armenia.
Un Paese con un bel dialogo ecumenico ed interreligioso, ma con ancora i segni di un conflitto che non accenna a diminuire. Così don Vladimir Fekete descrive la situazione dell’Azerbaigian. Salesiano, superiore della Mission Sui Iuris del Paese caucasico che il Papa visiterà il prossimo 1 ottobre, don Fekete ospiterà anche il Papa a pranzo nella casa dei salesiani, i missionari più attivi a Baku.
Tra poche ore il Papa sarà in Georgia e, dopo un giorno, in Azerbaijian. Sono le visite che mancavano perché potesse fare una visita completa in Caucaso. Come il suo predecessore Francesco ha dovuto spezzare in due il viaggio a causa della instabilità politica della regione.
Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo. Questo il tema scelto da Papa Francesco per la 51esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: "Non temere perchè io sono con te". Un invito a raccontare la storia del mondo e le storie degli uomini e delle donne, secondo la logica della “buona notizia” del Vangelo.
“Grazie per il sostegno attento ed efficace a quanto la Chiesa va compiendo per cercare di lenire le sofferenze di milioni di vittime di questi conflitti. In tal senso vorrei sottolineare l’importanza di una rinnovata collaborazione a tutti i livelli tra i diversi soggetti che operano in questo settore”.Papa Francesco apre così i lavori per la quinta riunione sulla crisi umanitaria siriana e irachena promossa dal Pontificio Consiglio “Cor Unum”.