La secolarizzazione crescente. La mancanza di vocazioni. L’evangelizzazione delle popolazioni indigene. Anche la legalizzazione dell’eutanasia, tema cruciale. Sono questi i temi di cui hanno discusso con Papa Francesco i vescovi di Canada Ovest in visita ad limina. E il Papa ha offerto loro, tra le altre cose, una lettura della crocifissione di Pietro. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo John Michael Miller, basiliano con un passato in Segreteria di Stato e in Congregazione dell’Educazione Cattolica, che oggi guida l’arcidiocesi di Vancouver.
Papa Francesco, al termine degli esercizi spirituali di quest’anno ad Ariccia, lo definì speciale perché “un uomo normale”. Parlava così di Padre Giulio Michelini, frate francescano che ha guidato le meditazioni presso la Casa Divin Maestro ai Castelli Romani per il Pontefice e la Curia Romana. Ora i suoi pensieri e le sue riflessioni sono a disposizione di tutti grazie alla pubblicazione del libro “Stare con Gesù, Stare con Pietro”. I testi integrali delle meditazioni saranno disponibili da oggi presso le Edizioni Porziuncola e Libreria Internazionale Francescana (dal 30 Marzo ).
“Il cieco dalla nascita rappresenta ognuno di noi, che siamo stati creati per conoscere Dio, ma a causa del peccato siamo come ciechi, abbiamo bisogno di una luce nuova, quella della fede, che Gesù ci ha donato”.
L’ultima tappa della visita pastorale a Milano Papa Francesco la riserva ai ragazzi dell’Arcidiocesi, radunati allo Stadio Meazza. Qui il Pontefice risponde - come di consueto nelle sue visite in Italia e all’estero - ad alcune domande. A fare le domande a Francesco sono un ragazzo cresimato, una coppia di sposi ed una catechista.
Dopo la visita al carcere di San Vittore dove ha incontrato e pranzato con i detenuti, Papa Francesco ha raggiunto il Parco di Monza per la celebrazione della Messa.
In piazza Duomo c’è tanta gente che aspetta il Papa che arriva puntuale alle 10 in vettura panoramica. Ci sino i preti della diocesi, i religiosi, gli chiedono come evangelizzare il mondo di oggi. Francesco entra in Duomo, saluta i preti del Capitolo e poi va a pregare allo Scurolo.
Come suo solito parte dalle periferie Papa Francesco. Lo aveva fatto a Napoli e lo rifà a Milano città che negli anni 60 di napoletani ne ha ricevuto molti. Magari non li ha accolti. E ora sono i rom e gli islamici ad essere nella stessa situazione.
“Ritornare a Roma sessant’anni dopo non può essere solo un viaggio nei ricordi, quanto piuttosto il desiderio di riscoprire la memoria vivente di quell’evento per comprenderne la portata nel presente. Occorre immedesimarsi nelle sfide di allora, per affrontare quelle dell’oggi e del domani”. Papa Francesco accoglie così i 27 Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea, ricevuti oggi pomeriggio nella Sala Regia del Palazzo Apostolico. E’ un discorso lungo, un’analisi del passato, del presente e del futuro quella di Francesco. “L’Europa ritrova speranza quando l’uomo è il centro e il cuore delle sue istituzioni”, ripete più volte ai Capi di Stato Europei parlando di crisi economica, sociale, migratoria, di valori.
Venti minuto di colloquio e un dono speciale per il presidente delle Figi che è stato ricevuto da Papa Francesco.
Papa Francesco si è detto “profondamente addolorato” per la morte del Cardinale Keeler, Arcivescovo emerito di Baltimora. Lo scrive lo stesso Pontefice in un telegramma all’attuale Arcivescovo di Baltimora, Lori.
Una Veglia di preghiera ecumenica ed internazionale per l’Europa del 24 marzo 2017 nella Basilica XII Apostoli a Roma si svolgerà a 60 anni dai Trattati di Roma, che hanno suggellato la pace e la cooperazione tra i popoli europei.
Una statuetta di legno che rappresenta la saggezza degli anziani, la memoria preziosa. E un ramoscello di ulivo che simboleggia la pace, un cammino di fratellanza. Sono i doni che si sono scambiati Papa Francesco e il Presidente della Repubblica del Camerun, Paul Biya. Un incontro privato al Palazzo Apostolico, durato 20 minuti, con interprete francese-italiano.
Francisco e Giacinta Marto, i due pastorelli di Fatima che con suor Lucia ebbero le apparizioni della Madonna, saranno santi. Il Papa ha autorizzato il riconoscimento dei miracoli attribuiti alla loro intercessione. Con tutte le probabilità, la data della canonizzazione sarà decisa in un concistoro che si terrà ad aprile. E, quasi sicuramente, la data della canonizzazione sarà il 13 maggio, anniversario delle apparizioni, e sarà celebrata da Papa Francesco direttamente a Fatima.
Un telegramma del Segretario di Stato a nome del Papa, per esprimere cordoglio per l'attentato di Londra.
E' stato pubblicato pochi giorni fa il programma del viaggio che Papa Francesco effettuerà a maggio a Fatima per il centenario delle apparizioni della Madonna. La Chiesa di Fatima dopo Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI è pronta ad accogliere anche Francesco. Della visita papale e del significato di Fatima oggi ACI Stampa ha parlato in questa intervista con Monsignor António Augusto dos Santos Marto, Vescovo di Leiria-Fatima.
La perseveranza e la consolazione. “Qual è il loro significato più profondo, più vero? E in che modo fanno luce sulla realtà della speranza?” Lo chiede Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro, continuando il ciclo delle catechesi sulla speranza cristiana. Alla fine dell’Udienza il Papa rivolge anche un appello: partecipare all’appuntamento delle “24 ore con il Signore”: “Invito tutte le comunità a vivere con fede l’appuntamento del 23 e 24 marzo per riscoprire il sacramento della riconciliazione, auspico che anche quest’anno tale momento privilegiato di grazia del cammino quaresimale sia vissuto in tante chiese per sperimentare l’incontro gioioso con la misericordia del Padre, che tutti accoglie e perdona".
Maria non è il tipo che per stare bene ha bisogno di un buon divano dove starsene comoda e al sicuro. Non è una giovane-divano! Se serve una mano alla sua anziana cugina Elisabetta, lei non indugia e si mette subito in viaggio”. Così Francesco parla di Maria in occasione del Messaggio rivolto ai giovani e alle giovani del mondo in occasione della 32.ma Giornata Mondiale della Gioventù che sarà celebrata a livello diocesano il 9 aprile 20017, Domenica delle Palme, sul tema “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”.
Per ottenere il perdono il primo passo è vergognarsi del peccato. Ma per ottenerlo bisogna confessarsi correttamente, spiega il Papa nell'omelia della Messa mattutina a Santa Marta. Come ti confessi, chiede il Papa. "Vado, dico i miei peccati, il prete mi perdona, mi dà tre Ave Maria da pregare e poi torno in pace. Tu non hai capito! Tu soltanto sei andato al confessionale a fare un’operazione bancaria a fare una pratica di ufficio. Tu non sei andato vergognato lì di quello che hai fatto. Hai visto alcune macchie nella tua coscienza e hai sbagliato perché hai creduto che il confessionale fosse una tintoria per chiudere le macchie. Sei stato incapace di vergognarti dei tuoi peccati".
È stato solo lo scorso 20 novembre che la Chiesa Cattolica ha chiesto ufficialmente scusa per il suo ruolo nel genocidio in Rwanda. La dichiarazione è arrivata in coincidenza con la conclusione del Giubileo della Misericordia, voluto da papa Francesco. Ma il governo rwandese voleva di più. E il presidente Kagame ha messo la questione sul tavolo nell’incontro con Papa Francesco, che ha “rinnovato l'implorazione di perdono a Dio per i peccati e le mancanze della Chiesa e dei suoi membri, tra i quali sacerdoti, religiosi e religiose che hanno ceduto all'odio e alla violenza, tradendo la propria missione evangelica”.
Papa Francesco ha ricevuto stamattina, presso il Palazzo Apostolico, il Presidente della Repubblica del Rwanda, Paul Kagame. Un incontro dal clima cordiale, durato circa 25 minuti e in lingua inglese. Francesco ha espresso profondo dolore per il genocidio contro i Tutsi, donando la sua solidarietà ai famigliari delle vittime.