Papa Francesco apre i lavori del Convegno Ecclesiale Diocesano. L’incontro inizierà alle 19 di lunedì 19 giugno, nella basilica di San Giovanni in Laterano, con l’intervento introduttivo del Pontefice e la presentazione dei temi dei sei laboratori che si svolgeranno il giorno successivo nelle 36 Prefetture della diocesi. Chiuderà la serata l’intervento del cardinale Agostino Vallini, che terminerà il suo mandato nove giorni dopo. A diffondere la notizia, un comunicato del Vicariato di Roma.
Un’icona dipinta a mano che rappresenta San Francesco d’Assisi e il lupo è stata regalata oggi al Pontefice. Il mittente è il Vescovo di Stoccolma Anders Arborelius, nominato da poco cardinale dal Papa.
Figli amati, certezza della speranza. “Dio ci ha voluto bene anche quando eravamo sbagliati”. Su questa riflessione piena di speranza si basa la catechesi dell’Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro. “Forse buona parte dell’angoscia dell’uomo contemporaneo deriva da questo: credere che se non siamo forti, attraenti e belli, allora nessuno si occuperà di noi”, esordisce Papa Francesco.
“Ho letto con piacere la sua bella lettera che ha voluto indirizzarmi al termine del suo mandato come Presidente della Conferenza episcopale italiana. Ho colto in essa l’abbandono ai disegni divini, la passione ecclesiale, la disponibilità all’ascolto e lo spirito di servizio che L’hanno guidata in questo decennio di intenso e generoso lavoro”. Sono le parole di Papa Francesco nella lettera indirizzata al Cardinale Angelo Bagnasco al termine del suo decennale servizio come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
“Questa Giornata intende stimolare in primo luogo i credenti perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro. Al tempo stesso l’invito è rivolto a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa, perché si aprano alla condivisione con i poveri in ogni forma di solidarietà, come segno concreto di fratellanza. Dio ha creato il cielo e la terra per tutti; sono gli uomini, purtroppo, che hanno innalzato confini, mura e recinti, tradendo il dono originario destinato all’umanità senza alcuna esclusione”.
“In Gesù non c’è un no: sempre sì, per la gloria del Padre. Ma anche noi partecipiamo di questo sì di Gesù, perché Lui ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo, ci ha dato la caparra dello Spirito. Noi partecipiamo perché siamo unti, sigillati e abbiamo in mano quella sicurezza, la caparra dello Spirito. Lo Spirito che ci porterà al sì definitivo, anche alla nostra pienezza. Lo stesso Spirito che ci aiuterà a diventare luce e sale, cioè lo Spirito che ci porta alla testimonianza cristiana”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
“L’esperienza della consolazione, che è un’esperienza spirituale, ha bisogno sempre di un’alterità per essere piena: nessuno può consolare se stesso, nessuno. E chi cerca di farlo, finisce guardandosi allo specchio, si guarda allo specchio, cerca di truccare se stesso, di apparire. Si consola con queste cose chiuse che non lo lasciano crescere e l’aria che respira è quell’aria narcisista dell’autoreferenzialità. Questa è la consolazione truccata che non lascia crescere. E questa non è consolazione, perché è chiusa, le manca un’alterità”. Lo ha spiegato stamane il Papa nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
Le parole che il Papa ha pronunciato di fronte alla delegazione della diocesi di Ahiara sono state rese note dall’agenzia Fides il 9 giugno, e poi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Ed è una presa di posizione durissima contro clero e fedeli che hanno rifiutato il vescovo nominato nella diocesi perché di etnia diversa a quella della regione.
“Che cosa è questa vita eterna? È l’amore smisurato e gratuito del Padre che Gesù ha donato sulla croce, offrendo la sua vita per la nostra salvezza.
Decine di migliaia nello stadio di Macerata per iniziare il pellegrinaggio che tutta la notte ha portato i fedeli verso Loreto.
Realtà dialogo e impegno, sono le tre parole centrali de messaggio che Papa Francesco ha inviato oggi al Parlamento Latino e dei Caraibi in occasione del Forum “Dialogo Parlamentare di Alto Livello su Migrazione in America Latina e nei Caraibi: Realtà e Impegni in vista del Patto Mondiale”.
Le mie radici sono in questo paese dice il Papa argentino figlio di emigrati piemontesi e “guardo all’Italia con speranza”.
Questa è una “occasione speciale. Questo Palazzo reca i segni dei suoi predecessori: è la casa degli Italiani”. Così il Presidente della Repubblica Mattarella ha salutato Papa Francesco giunto in visita al Quirinale.
Il caldo di un pomeriggio di giugno non frena l'entusiasmo di chi lavora ogni giorno per dare a tutti una educazione sufficiente per prendere in mano il proprio destino. Ci sono donatori ed operatori del sociale. Oggi si inaugura la sede vaticana delle Scholas Occurentes in Italia.
Papa Francesco varcò per la prima volta la soglia del Quirinale il 14 novembre del 2013. Giunto senza sirene, scorte e corazzieri, a bordo di una comune Ford Focus, il Pontefice giunse a Palazzo dove ad attenderlo nel cortile d'onore c'era l’allora Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Dopo una cordiale stretta di mano, al Pontefice furono resi gli onori da un picchetto militare. E suonarono gli inni vaticani e italiani.
Qual è il ruolo della donna nell’educazione alla fraternità universale? Se ne parla nella plenaria del Pontificio Consiglio del Dialogo interreligioso e oggi il Papa ne ha parlato ai partecipanti ricevuti in udienza.
"Siamo venuti per difendere il nostro popolo”. Parlando con i giornalisti, l’arcivescovo Diego Padron, presidente della Conferenza Episcopale Venezuelana, non usa mezzi termini. E, con parole nette, affronta il tema della crisi del Venezuela. Una crisi così forte che i vescovi del Venezuela hanno chiesto a Papa Francesco un incontro.
È una situazione “inaccettabile” quella che si vive nella diocesi di Ahiara, che ha rifiutato il suo vescovo nel 2012 e vive ancora in un forte odio etnico. Lo ha sottolineato Papa Francesco, riporta un comunicato della Sala Stampa vaticana, dopo aver incontrato i vescovi di quella diocesi nigeriana in visita ad limina.
Papa Francesco e i Vescovi di Panama hanno colloquiato circa due ore nella visita “ad limina apostolurum” tenutasi a Roma stamattina in Vaticano. Tanti i temi trattati nell’incontro informale e a porte chiuse. I principali sono stati: la GMG a Panama, dal 22 al 27 gennaio 2019 e i suoi protagonisti, i giovani. E l’ideologia del gender.
I Papi al Quirinale sono sempre stati di casa. Tanto è vero che fino al 1870 il Palazzo che ora ospita i Presidenti della Repubblica Italiana era la residenza ufficiale del Sommo Pontefice. Poi con la breccia di Porta Pia - 20 settembre 1870 - i Pontefici si sono dovuti trasferire nel Palazzo Apostolico Vaticano.