Città del Vaticano , sabato, 23. novembre, 2024 11:57 (ACI Stampa).
"Siete chiamati ad amare la giustizia, la carità e la verità, e a impegnarvi quotidianamente per attuarle nel vostro lavoro come canonisti e in tutti i compiti che svolgete al servizio dei fedeli", Papa Francesco lo ha detto ai partecipanti al Corso di Formazione promosso dal Tribunale della Rota Romana sul tema “Ministerium Iustitiae et Caritatis in Veritate” in corso in Vaticano.
Il Papa cita Benedetto XVI e la Caritas in veritate, ricorda che la “caritas” – è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace". E prosegue il Papa "né giustizia senza carità, né carità senza giustizia. La giustizia è virtù cardinale importantissima, che porta a dare a ciascuno il suo diritto. E questa virtù va vissuta certamente anche all’interno della Chiesa: lo esigono i diritti dei fedeli e i diritti della Chiesa stessa". Anche perché, spiega il Papa "le persone vanno trattate non solo secondo giustizia, il che è imprescindibile, ma anche e soprattutto con carità. Non dimenticate mai che chi si accosta a voi chiedendovi di esercitare il vostro ufficio ecclesiale deve incontrare sempre il volto della nostra Madre, la Chiesa santa, che ama con tenerezza tutti i suoi figli". No alla giustizia fredda applicata senza misericordia, dice il Papa e citando ancora Benedetto XVI chiosa che la giustizia " è virtù squisitamente altruistica che muove verso il bene dell’altro. Se poi quest’altro può e talvolta deve esigere che si rispetti il suo diritto, ciò presuppone l’oggettività del dovuto".
Per questo "la carità non dissolve la giustizia, non relativizza i diritti. In nome dell’amore non si può tralasciare ciò che è dovere di giustizia. Per esempio, non si possono interpretare le norme attuali sui processi matrimoniali come se, nella doverosa ricerca della prossimità e della celerità, esse implicassero un affievolimento delle esigenze della giustizia" ma "la misericordia non cancella la giustizia, al contrario spinge a viverla più delicatamente come frutto della compassione dinanzi alle sofferenze del prossimo".
Conclude il Papa: "la misericordia non cancella la giustizia, al contrario spinge a viverla più delicatamente come frutto della compassione dinanzi alle sofferenze del prossimo". E per questo "il clima del vostro lavoro sia quello della speranza, che è al centro dell’ormai prossimo Anno Santo. Si può applicare a voi l’esortazione che ho fatto nella Lettera di indizione: «Lasciamoci fin d’ora attrarre dalla speranza e permettiamo che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano".