Siate persone “decentrate da voi stessi”, che pongono “il vostro centro vitale nella Persona viva di Gesù”. Perché “tante volte, anche nella Chiesa, crediamo di essere buoni cristiani perché facciamo opere sociali e di carità bene organizzate". E’ l’invito di Papa Francesco ai membri della Comunità Seguimi, ricevuti questa mattina nella Sala Clementina in Vaticano.

"Va bene- ha aggiunto -, sono cose buone. Ma non dobbiamo dimenticare che la linfa che porta la vita e trasforma i cuori è lo Spirito Santo, lo Spirito di Cristo. Lasciate che Lui, il Signore, occupi il centro del vostro cuore e del vostro operare. E proprio rimanendo saldamente uniti a Lui, come tralci alla vite (cfr Gv 15,1-9), potete andare verso le periferie del mondo”. “I vostri Fondatori – ha continuato - hanno tracciato alle prime compagne le linee fondazionali di Seguimi, percorrendo una via nuova configurata oltre le forme classiche di vita consacrata e alla quale il Pontificio Consiglio per i Laici ha concesso l’approvazione pontificia”.

Preservate, ha aggiunto il Papa, la “comunione fraterna”, e “conservate la “fedeltà all’amore del Padre, a Cristo e al suo Vangelo, fedeltà all’azione dello Spirito Santo che è amore e libertà, fedeltà al patto vocazionale tra i membri del Gruppo, a cui vi obbligate a non venire meno. La fedeltà in Seguimi è sentita come massimo valore morale naturale, al quale vi legate in coscienza per rispondere alla chiamata di Dio, senza altri vincoli giuridici di origine positiva, convinti che se la fedeltà è veramente vissuta, altri legami non sono necessari”.

“Dunque – ha proseguito Francesco -, la vostra è una forma di vita evangelica da praticare in un contesto di laicità e di libertà. Un programma di vita cristiana per laici, con obiettivi chiari e impegnativi, un modo originale di incarnare il Vangelo, una via efficace per camminare nel mondo. Le diverse forme di appartenenza rappresentano altrettante modalità di impegno e di partecipazione agli ideali dell’unica comunità. Celibi e sposi, ciascuno nel proprio stato di vita, si incontrano e condividono un’esperienza arricchente di complementarietà”.

“Vi incoraggio – ha concluso il Papa - ad essere laici in prima linea, a sentirvi parte attiva nella missione della Chiesa, a vivere la vostra secolarità dedicandovi alle realtà proprie della città terrena: la famiglia, le professioni, la vita sociale nelle diverse espressioni. Così potete contribuire, a modo di fermento, a immettere lo spirito del Vangelo nelle pieghe della storia con la testimonianza della fede, della speranza e della carità”.