Como , martedì, 9. giugno, 2015 13:58 (ACI Stampa).
Zaino in spalla, sui passi di un Santo: la proposta estiva low cost e made in Italy è targata guanelliani. Il piccolo “Cammino di Santiago” si snoda per 120 km in 7 tappe, tra i monti e le valli delle Province di Como e Sondrio e ripercorre i momenti principali della vita di Luigi Guanella, montanaro, camminatore instancabile, santo.
Un itinerario di “gusto” per giovani, adulti e famiglie, per chi vuole unire fitness del corpo e dello Spirito, godere un tempo di riposo, di ricerca, di incontro.
“Tappe percorribili a piedi, lungo sentieri e mulattiere, indicati con appositi segnavia o con mezzi propri o di linea” spiega don Marco Maesani da settembre referente del progetto, voluto dai guanelliani in occasione della canonizzazione del loro fondatore nel 2011 e realizzato insieme alla Fondazione Cariplo e ad una cordata di enti ed associazioni che vanno dalla Diocesi alle Province di Como e Sondrio, dalle comunità montane alle parrocchie, a gruppi culturali ed escursionistici locali.
Primo giorno Fraciscio, Gualdera e Campodolcino. “Si va dal paese natale di don Guanella, a 1300 metri, incastonato nella Valchiavenna, alla radura di Gualdera (1500) – dove Luigi bambino ebbe la visione di Maria il giorno della sua prima comunione – per poi scendere lungo i boschi fino a Campodolcino, dove venne battezzato. Secondo giorno da Campodolcino a Gallivaggio, presso il Santuario dedicato alla Madre della Misericordia, incuneato in un meraviglioso anfiteatro alpino; quindi Olmo – dove San Luigi a 38 anni venne confinato perché “non esercitasse pericolose influenze”, a causa dei suoi contrasti con le autorità civili – fino a Chiavenna. Da qui in terza tappa a Prosto e Savogno, borgo disabitato a 900 metri raggiungibile solo con una ripida mulattiera.
Quarta tappa da Chiavenna a Nuova Olonio, che San Luigi bonificò con i suoi disabili. Quinta a Traona con ritorno a Nuova Olonio. Sesta a Pianello del Lario, per concludere – in bus o con battello da Menaggio – con l’arrivo a Como al Santuario del Sacro Cuore dove riposano le sue spoglie.
Ma oltre i percorsi, che scandiscono le tappe della vita di uno dei principali santi sociali del ‘900 le cui opere ancora oggi offrono risposte concrete alle povertà dell’uomo, quel che attrae è la presenza lungo l’itinerario di edifici religiosi, musei e aree espositive, realtà educative e assistenziali, che parlano di lui e della vitalità del suo carisma.