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Il Papa alla Lazio: lo sport non deve far dimenticare l'impegno religioso

Papa Francesco Lazio | Papa Francesco con una maglia a lui dedicata | © L'Osservatore Romano Foto Papa Francesco Lazio | Papa Francesco con una maglia a lui dedicata | © L'Osservatore Romano Foto

Una grande festa dello sport per Papa Francesco che ha incontrato circa 7000 persone dell’ Aula Paolo VI della Società Sportiva Lazio.La società ha 115 anni di vita perché, ha ricordato il Papa, nel 1900 “un gruppo di giovani prese l’iniziativa di creare una società sportiva che fosse accessibile ai giovani del popolo e che tramandasse i valori morali ed etici dello sport.” Anche per questo ha detto il Papa “la vostra società sportiva sia sempre una casa aperta, dove si possa sperimentare la fraternità e l’armonia fra le persone.”

“E un merito della polisportiva Lazio- ha aggiunto il Papa - è quello di avere operato per dare pari dignità a tutti gli sport. In Italia, come anche nel mio Paese, in Argentina, si rischia di parlare sempre del calcio e di trascurare gli altri sport. Invece ogni disciplina sportiva ha un suo valore, non solo fisico o sociale, ma anche morale, in quanto offre la possibilità alle persone, specialmente ai ragazzi e ai giovani, di crescere nell’equilibrio, nell’autocontrollo, nel sacrificio e nella lealtà verso gli altri.”

Papa Francesco ha anche ricordato il motto latino della società tratto dalle opere dello storico romano Sallustio: “Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur” (“Nella concordia le piccole cose crescono, nella discordia le più grandi decadono”).

Papa Francesco ha ricordato che la Bibbia “insegna che la persona umana è un tutt’uno, spirito e corpo.” E quindi ha incoraggiato i tanti ragazzi presenti “a coltivare sempre, insieme all’attività sportiva, anche agonistica, la dimensione religiosa e spirituale. A volte capita che un ragazzo o una ragazza, per gli allenamenti e le gare, lasci perdere la Messa, la catechesi… Questo non è buon segno, vuol dire che si è persa la scala di valori. Come pure non bisogna trascurare lo studio, le amicizie, il servizio ai poveri. Grazie a Dio abbiamo degli esempi belli di uomini e donne sportivi, anche grandi campioni, che non hanno mai smesso di vivere la fede e il servizio al prossimo.”

Il presidente della Polisportiva Buccioni nel suo saluto al Papa ha ricordato le altre udienze che i Pontefici hanno concesso alla Lazio: “Quindici anni fa, ricevuti in questa stessa sala da Papa Giovanni Paolo II, furono ventotto le sezioni sportive che la Lazio ebbe l’onore di presentare. Oggi, quindici anni dopo l’ultima volta in Vaticano, siamo più del doppio, avendo abbracciato nuove discipline sportive, utili ad aggregare ragazzi e ragazze.”  Buccioni ha aggiunto: “Parliamo la lingua dei popoli, dividendo l’attesa di una gara con fratelli asiatici, sudamericani o provenienti da ogni zolla del mondo: tutti coloro, ovvero, che, vestiti di bianco e celeste, i colori delle prime Olimpiadi di Atene che abbiamo fatto propri, militano nelle nostre squadre.”

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