Città del Vaticano , martedì, 15. settembre, 2015 8:30 (ACI Stampa).
“L’amicizia è accompagnare la vita dell’altro”. Invece, a volte, “mi sono sentito usato da persone che si sono presentate come amiche e che forse avevo visto una o due volte nella mia vita, e hanno usato questo fatto a loro vantaggio”. Francesco parla del senso dell’amicizia in un’intervista a Radio Milenium, emittente argentina vicina al pontefice già ai tempi di Buenos Aires.
“L’amicizia interessata è un’esperienza per la quale passiamo tutti. Amicizia è accompagnare la vita dell’altro a partire da un tacito presupposto. In generale le vere amicizie non si esplicitano, nascono e si coltivano. Al punto che l’altra persona entra nella mia vita come preoccupazione, come buon desiderio, come sana curiosità di sapere come sta lei, la sua famiglia, i suoi figli”.
Io stesso, dice Bergoglio, “non ho mai avuto tanti amici, tra virgolette, come ora. Tutti sono amici del Papa”. Ma “l’amicizia è qualcosa di molto sacro”, spiega: “con un amico, che magari non vedi da molto tempo, senti come se fosse stato ieri l’ultimo incontro. Questa è una caratteristica molto umana dell’amicizia ”.
Papa Francesco definisce l’amicizia partendo dal vissuto del suo interlocutore, il suo amico giornalista Marcelo Figueroa: “E’ ciò che è successo nella nostra storia. Tu evangelico, io cattolico, lavoriamo insieme per Gesù. Non solo dal punto di vista funzionale, ma anche creando questa amicizia che ha coinvolto pure tua moglie, i tuoi figli”.
“E nella quale – aggiunge - ci sono stati anche momenti bui. Non è vero? Come quando sei dovuto passare per quel tunnel dell’incertezza che ti dà una malattia. Lo ammetto, sentivo il bisogno di stare vicino a te, a tua moglie, ai tuoi figli. Perché un amico non è un conoscente, uno con cui passare un buon momento di conversazione”.